Omicidio Zovasco, il Procuratore generale chiede la conferma a trent’anni di carcere per i boss Guido e Raffaele Abbinante. Si tratta di un delitto maturato nell’ambito degli omicidi legati alla faida del Principino, lo scontro che vide contrapposti i Licciardi della Masseria Cardone e i Prestieri del Monterosa.
La pubblica accusa, sulla scorta delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e delle rilevanze investigative già emerse, ha chiesto per i due ras la conferma delle condanne di primo grado a trent’anni. È quanto emerso nel processo d’appello che vede alla sbarra i due fratelli del Monterosa, nello stralcio del procedimento relativo alla faida nata negli anni Novanta a seguito dell’omicidio di Vincenzo Esposito, detto ‘o Principino, rampollo del clan Licciardi, ucciso dopo una rissa in discoteca con alcuni giovani del clan Di Lauro.
Per i delitti successivi a quello del Principino, Antonio Prestieri fu indagato per il tentato omicidio di Carmine Brancaccio, avvenuto alla Masseria Cardone il 17 marzo 1997, dopo la rissa in discoteca tra un gruppo dei Licciardi guidati da Vincenzo Esposito “il Principino” e alcuni giovani dei Di Lauro, tra cui Gennaro Romano. Paolo Di Lauro, Antonio Leonardi e Gennaro Russo furono indagati per l’omicidio di Pasquale Benderi, detto “Peugeot”, affiliato ai Di Lauro, assassinato a Melito il 25 marzo 1997, in quanto sospettato dal suo stesso clan di essere un confidente della polizia. Paolo Di Lauro, Ettore Sabatino e Raffaele Amato furono inoltre indagati per l’omicidio di Ciro Cianciulli, che voleva passare con i Licciardi e che per questo motivo fu ucciso con sette colpi di pistola il 3 aprile 1997.
Paolo Di Lauro, Giuseppe Lo Russo, Antonio Leonardi, Maurizio Prestieri e Gennaro Trambarulo risultarono indagati anche per gli omicidi di Francesco Fusco e Armando Esposito: si trattò della risposta all’omicidio di Vincenzo Esposito. Sempre Paolo Di Lauro fu ritenuto il mandante dell’omicidio di Eduardo Cianciulli (il killer fu Fulvio Montanino, poi ucciso nella prima faida di Scampia del 2004), che voleva vendicare la morte del fratello Ciro Cianciulli. Ettore Sabatino deve rispondere dell’omicidio di Giuseppe Balestrieri, altra vendetta per la morte del Principino, avvenuto il 18 aprile 1997, e di quello di Gennaro Romano, il successivo 27 aprile 1997. Per la Procura, Zovasco, detto “il polacco”, fu ucciso quale possibile testimone dell’omicidio di Gennaro Romano.


