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giovedì, Aprile 18, 2024
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Orologio automatico da uomo: come funziona e come prendersene cura

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Gli orologi automatici non sono altro che orologi meccanici che si ricaricano da soli: questo vuol dire che non ci si deve preoccupare di ricaricarlo. Ma quali sono gli accorgimenti che è necessario adottare per garantirne la capacità di durare a lungo nel tempo? Per rispondere è necessario sapere che l’energia che serve a far funzionare il meccanismo arriva direttamente dal movimento naturale compiuto dal braccio della persona che sta indossando l’orologio.

Oltre a leggere questo approfondimento vi invitiamo a navigare sul sito Orologi.pro, che mette a disposizione una vasta gamma di suggerimenti e consigli sul mondo degli orologi. Su questo portale si possono trovare tutorial, guide agli acquisti e recensioni: insomma, un bagaglio di informazioni davvero completo per non lasciarsi sfuggire alcuna occasione.

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A che cosa serve un orologio automatico

Un orologio automatico ha come obiettivo primario quello di agevolare il suo utilizzo nella vita di tutti i giorni: chi lo possiede, pertanto, non ha l’incombenza di doverlo mettere sempre in carica. Ci sono alcuni potenziali inconvenienti che sembrano rendere sconsigliabile l’utilizzo di un orologio di questo tipo, ma è bene conoscerli da vicino per capire se sia effettivamente così. Anche chi ama ricaricare a mano il movimento può godersi il proprio orologio, così come si diletta a osservare il proprio modello prediletto dentro una scatola per la ricarica degli orologi. Le precauzioni che è necessario adottare per aumentare la longevità di un orologio sono importanti, ma di certo non esistono modelli che da un momento all’altro si possono rovinare solo perché non sono stati trattati in maniera adeguata.

Le scatole carica orologi

Il ricorso a una scatola carica orologi può apparire un investimento saggio se si preferisce la comodità di impostare il proprio orologio una volta sola. Il consiglio è di optare per questa soluzione nel caso in cui si abbia un orologio complicato, magari con un calendario perpetuo: con un modello simile potrebbe risultare sgradevole essere costretti ogni volta a provvedere a una impostazione manuale. La scatola carica orologi presenta, d’altro canto, uno svantaggio di non poco conto: il movimento può essere regolato qualora l’orologio sia caricato più del dovuto.

La scatola del tempo

Questa è la ragione per la quale una scatola del tempo deve garantire standard di qualità così elevati da mettere a disposizione un’impostazione o una funzione che permettano di regolare il numero di rotazioni o il numero di giri effettuati ogni giorno. Se si acquista un modello che costa poco, è bene integrare nella presa di corrente un timer. È opinione comune che le scatole del tempo non consentano all’olio del movimento di resinificare, ma questa è una credenza che deve essere smentita: da oltre mezzo secolo, infatti, si adottano gli oli sintetici che evitano tale inconveniente e, proprio per questo, si distinguono rispetto agli oli naturali.

Quando mettere l’orologio a riposo

Chi ritiene che sia fondamentale prevenire un logoramento precoce e vuole evitare di avere a che fare con riparazioni frequenti non deve fare altro che mettere l’orologio a riposo nel momento in cui questo non deve essere utilizzato, sempre che non risulti sgradevole essere obbligati a impostare l’ora e la data a intervalli regolari. Le scatole del tempo (o scatole carica orologi: è la stessa cosa) sono congegni molto apprezzati dai collezionisti: vi si ricorre per mostrare gli orologi in maniera raffinata evitando che essi si scarichino. Le scatole del tempo, al pari degli orologi, sono disponibili per tutte le categorie di prezzo: chi accetta di spendere un po’ di più può mirare a una versione artigianale, mentre chi dispone di un budget limitato si può accontentare di un modello da discount. L’acquisto di una scatola del tempo merita di essere preso in considerazione da chiunque abbia una collezione di orologi, piccola o grande che sia. Sta al singolo, poi, decidere se convenga investire un po’ di denaro in un modello raffinato o farsi bastare un prodotto che punti sulla funzionalità e costi poco.

La molla motrice

Un aspetto positivo degli orologi automatici è che la molla motrice non rischia di rovinarsi, o addirittura di distruggersi, nel caso in cui la corona venga girata per un numero eccessivo di volte. Questa è una differenza molto significativa rispetto alla molla motrice degli orologi a carica manuale. Tutto dipende dalla cosiddetta brida, che è una componente grazie a cui la molla viene fatta slittare dentro la cassa, così da prevenire eventuali danni. La corona può essere girata per tutte le volte che si desidera e il movimento non ne sarà condizionato. Se quando si mette un orologio automatico in carica ci si ferma ad ascoltare lo slittamento della molla con attenzione, si può capire che l’energia dell’orologio ha raggiunto il proprio picco, e non c’è bisogno neppure di affidarsi all’indicatore della riserva di carica.

La carica manuale

Infine, vale la pena di sapere che alcuni modelli di orologi automatici non offrono la carica manuale: dipende tutto dal tipo di movimento che viene utilizzato. Qualora l’orologio si dovesse fermare, un rimedio pratico istantaneo è quello di scuotere l’accessorio per fare in modo che le lancette ritrovino il proprio ritmo: una soluzione forse poco elegante, ma di certo efficace. Va detto, comunque, che quasi tutti i movimenti moderni presentano la funzione di ricarica manuale: un’opportunità degna di nota in modo particolare per chi indossa il segnatempo ideale raramente o comunque non lo tiene in movimento a sufficiente.

Funzione manuale: sì o no?

Ad ogni modo gli esperti del settore raccomandano di evitare di ricorrere alla funzione manuale con regolarità per caricare un orologio automatico. È altresì vero che bisogna sempre badare alla tipologia di movimento, fermo restando che in genere i produttori forniscono informazioni precise a tal proposito. Se si adopera la carica manuale con una frequenza eccessiva, può succedere che varie componenti si usurino: questo è il motivo per il quale si dovrebbe ricorrere a tali soluzioni in casi eccezionali, e comunque solo se non ci sono alternative.

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