PUBBLICITÀ
HomeAttualitàFurti di beni culturali a Napoli, i carabinieri salvano 25mila reperti

Furti di beni culturali a Napoli, i carabinieri salvano 25mila reperti

PUBBLICITÀ

Quasi 25mila beni del patrimonio artistico e archeologico sono stati recuperati dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli nel 2024. La stima economica dei reperti salvati supera i 9 milioni di euro.

I risultati dell’attività operativa nell’anno 2024 

L’attività operativa del Nucleo dei Carabinieri ha registrato nell’anno 2024 un aumento dei furti di beni culturali rispetto al 2023. Oltre a questo, secondo le indagini quest’anno si è rilevato un aumento del sequestro di beni grafici/pittorici (da 7 a 9), oggetti librari/archivistici (da 1029 a 11.178), oggetti di Oreficeria/Bigiotteria/Glittica (da 0 a 5), vasellame/ceramiche (da 0 a 1), reperti archeologici sia interi (da 461 a 564) che frammentati (da 12 a 10.266), e di natura numismatica (da 1785 a 2910). I beni recuperati sono 24.955 in totale, dei quali 11.216 beni antiquariali, archivistici e librari, e 13.739 beni archeologici.

PUBBLICITÀ

Le azioni di contrasto da parte dei militari hanno identificato un’associazione a delinquere formata da 27 persone, che operava nel settore dell’antiquariato per ricettazione di beni di natura ecclesiastica. Inoltre, sono state effettuate 35 perquisizioni e denunciati 100 individui.

Le misure di sicurezza per la tutela del patrimonio artistico e archeologico

L’inserimento nel Codice Penale di 17 nuovi articoli ha portato un inasprimento delle pene per i crimini al patrimonio culturale. Inoltre, l’attività di prevenzione del Nucleo di Carabinieri si è improntata sul controllo del territorio, delle aree sottoposte a tutela e degli esercizi del settore. L’aumento delle misure di sicurezza ha portato risultati positivi in musei, biblioteche e archivi, in aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali, mercati e fiere di antiquariato ed esercizi commerciali. Anche nel settore dell’antiquariato sono stati effettuati 128 controlli di esercizi antiquariali, mercati e fiere e sono stati recuperati più di 11mila beni culturali (tra armi antiche, oggetti archivistici, dipinti, sculture, oggetti di oreficeria e ceramica). Nel 2024 c’è stata la predisposizione di 54 servizi di controllo delle aree paesaggistiche terrestri e marine.

Le operazioni investigative del Nucleo di Napoli

Le operazioni investigative condotte dal nucleo speciale mettono in luce diversi reati del patrimonio artistico e archeologico. Tra questi, l'”Operazione San Gennaro” che ha consentito di scoprire nel sottosuolo di Napoli una fitta rete di cunicoli scavati illecitamente. Le attività di scavo abusivo miravano a trarre profitto dalle realtà archeologiche del sottosuolo, come quella di una chiesa medievale del X-XI secolo. Le attività di indagine si sono svolte anche nelle località della Costiera Amalfitana, e hanno previsto il deferimento di soggetti privati e funzionari pubblici per danneggiamento di beni culturali, abusivismo e violazione in materia paesaggistica e archeologica. Infine, l’attività investigativa “Bella Napoli” ha realizzato lo sgombero della Chiesa di San Biagio ai Taffettanari, da anni nella disponibilità della criminalità organizzata che ne aveva distrutto i caratteri architettonici.

 

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ