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martedì, Aprile 23, 2024
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Scarcerato Patrizio Bosti, scuse e risarcimento dello Stato per il boss dell’Alleanza di Secondigliano

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A Casa. E per giunta con un risarcimento per le precarie condizioni igieniche in cui ha vissuto in stato detentivo. Torna libero Patrizio Bosti, uno dei pezzi da novanta della camorra cittadina. E’ uno dei fondatori dell’Alleanza di Secondigliano. Patrizio Bosti, che doveva terminare la detenzione nel 2023, ha invece lasciato il supercarcere di Parma (in cui era rinchiuso al 41bis) con tre anni di anticipo ed è tornato al rione Amicizia, roccaforte dei Contini.

Il residuo di pena

Dovrá adesso scontare quasi nove anni in libertà vigilata. Il suo legale ha fatto leva sulla legge Gozzini. In particolare sulla possibilitá di ottenere benefici per i detenuti che hanno subito un trattamento in carcere non in linea con l’articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo. I legali di Patrizio Bosti hanno fatto valere la buona condotta ottenendo cosi la misura per la quale vengono scorporati tre mesi per ogni anno di cella poi hanno spinto sulla questione del trattamento inumano facendo valere le proprie ragioni al Tribunale di Sorveglianza di Bologna.

“Patrizio Bosti, Eduardo Contini, Francesco Mallardo, Maria Licciardi: i 4 capi dell’Alleanza di Secondigliano”. Comandavano anche dal carcere

“Patrizio Bosti, Eduardo Contini, Francesco Mallardo, Maria Licciardi: i 4 capi dell’Alleanza di Secondigliano”. Comandavano anche dal carcere.  Fondata da tre boss storici alla fine degli anni ’80, l’Alleanza è ancora penetrante all’ombra del Vesuvio. Il ruolo preminente è ricoperto dai Contini, e ai vertici della federazione figurano le spose dei boss Edoardo Contini, Patrizio Bosti e Francesco Mallardo, le tre sorelle Aieta (Maria, Rita e Anna) e, ovviamente Maria Licciardi. Tutte avevano un ruolo di comando. Donne che tenevano i contatti con i capi al 41bis e impartivano ordini agli affiliati sulla gestione di welfare e affari. Affari di ampio spettro che non si «limitavano» al traffico e allo spaccio di cocaina e marijuana proveniente dal Sud America, via Olanda, grazie ai rapporti privilegiati e «cifrati» con la ‘ndrangheta, in particolare con i Commisso di Siderno.

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