Vuole pagare con il bancomat il rifornimento di gas ad una stazione di servizio ma il dipendente, che insiste affinché il pagamento avvenga in contanti, blocca per circa mezzora in auto il cliente terrorizzando sua moglie e suo figlio asmatico. A denunciare quanto sarebbe avvenuto a Ferragosto a Raffael Modà sosia del cantante dei Modà Kekko, noto tiktoker.
Il racconto
A raccontare l’accaduto, con tanto di querela alla stazione dei carabinieri di Minturno (in provincia di Latina), è lo stesso Raffael Modà. «Lo scorso 15 agosto sono andato in una stazione di servizio a Cellole (casertano ndr.) per mettere il Gpl alla mia auto. A bordo con me c’erano mia moglie e mio figlio di 10 anni. A provvedere al rifornimento c’era una persona nigeriana, come poi appurato, di circa 40 anni. Avevo chiesto di poter saldare con il bancomat, ma l’uomo diceva che il pagamento sarebbe dovuto avvenire in contanti».
La discussione si fa via via più accesa, sino a degenerare. Ancora il titktoker: «Volevo parlare con il titolare per risolvere la faccenda ma questa persona mi ha prima insultato e poi spinto verso l’auto quando avevo deciso di chiamare le forze dell’ordine (prima la Polizia e poi i carabinieri) . Io ho cercato di abbassare la tensione, anche per proteggere mia moglie, che soffre d’asma e mio figlio. Ma – stando alla versione del tiktoker confermata poi nella denuncia ai carabinieri – non ha voluto sentire ragioni anzi spingendomi all’interno dell’auto e trattenendomi per mezzora. Sono stati momenti concitati e solo per miracolo a mia moglie non è venuto un attacco d’asma per la paura».
La paura e il sollievo
Soltanto l’arrivo di un responsabile della stazione di servizio ha evitato il peggio. «Quest’uomo è uscito ed è venuto verso di noi, consentendomi il pagamento con il bancomat e allontanarmi, spaventati, dalla pompa di benzina per poi sporgere denuncia ai carabinieri di Minturno a cui ho raccontato tutti i particolari. Lui e una donna che era al bancone hanno visto tutto e sentito le urla, sarebbero potuti intervenire anche prima», conclude Modà che poi aggiunge: «Ho deciso di rendere pubblico l’accaduto per mettere in guardia gli altri: ci si può imbattere in situazioni così, bisogna stare attenti e, soprattutto, le autorità devono fare i controlli per la sicurezza dei cittadini».