Ha evitato una condanna a dieci anni rimediandone solo quattro. Salvatore Petriccione junior, figlio di Salvatore senior fondatore della Vanella Grassi, se l’è cavata nonostante le pesanti accuse a suo carico. Abilmente difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono il giovane rampollo si è visto escludere dal gip Giordano anche l’aggravante dell’associazione camorristica nonostante il precedente giudizio favorevole della Cassazione rimediando dunque quattro anni a fronte della richiesta iniziale del pubblico ministero di dieci anni. L’avvocato Dello Iacono incassa un risultato oltre ogni rosea aspettativa e inoltre ottiene condanne minori per gli altri due giovani coinvolti nel pestaggio e nella rapina di un giovane a Scampia, Dylan Di Natale e Salvatore Lucarelli che a fronte di richieste di nove e otto anni incassano entrambi tre anni e otto mesi. Le accuse per il figlio di Salvatore ‘o marenar erano di lesioni personali aggravati per il pestaggio che l’avrebbe visto protagonista nei confronti di un giovane di Melito. Contro Petriccione junior una fitta rete di intercettazioni nonchè alcune testimonianze come quella di uno dei ragazzi presenti la sera del pestaggio:«Salvatore Petriccione è uscito dalla macchina e ha avuto un confronto verbale con l’altro. Nel frattempo lo hanno raggiunto gli altri ragazzi che stavano in auto con lui. Giuseppe per la paura si è barricato nella sua vettura e non riuscendo a farlo uscire, uno di loro con un girabacchino ha infranto il finestrino anteriore. Io spiegato che il motivo dell’aggressione stava nel fatto che Giuseppe avrebbe raccontato all’ex fidanzata, che poi l’aveva detto in giro, di schifare Petriccione.Mi sono allontanato di un centinaio di metri con la Panda per non essere coinvolto».
Petriccione junior picchiò un giovane che sparlava di lui
L’indagine nacque a seguito del pestaggio di questo ragazzo verificatosi nella notte del 7 gennaio 2021 nei pressi dello Stadio Landieri di Scampia. In particolare, la vittima, mentre si trovava a bordo della sua autovettura, parcheggiata in Largo Dino Battaglia, fu raggiunta da un gruppo di persone, tra cui Petriccione junior che, dopo aver circondato l’auto del giovane ed aver infranto con un girabacchino il finestrino lato guida del veicolo, lo picchiò violentemente al volto, procurandogli gravi lesioni. A seguito del pestaggio, la vittima fu ricoverata in prognosi inizialmente riservata presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. Una delle persone ascoltate dai carabinieri avrebbe riferito che il giovane avrebbe saputo che l’altro ragazzo “lo schifava”, ragion per cui gli avrebbe voluto dare una lezione, secondo la Procura.
Le indagini dei carabinieri
E così i carabinieri piano piano sono riusciti a ricostruire due possibili moventi del raid. Il primo è fornito dalla ex fidanzatina della vittima che ha riferito ai carabinieri di una precedente lite avvenuta tra quello che era il suo ragazzo e Petriccione junior alcuni mesi prima del pestaggio. La seconda, svelata dalla stessa vittima che, invece, ha raccontato che dietro l’aggressione ai suoi danni sospettava ci fosse il padre della sua ex ragazza che avrebbe voluto avere ‘soddisfazione’ a suo dire perchè mesi prima il giovane avrebbe colpito la ragazza con uno schiaffo. Grazie all’acquisizione dei telefonini delle persone coinvolte i militari sono riusciti a risalire a Petriccione junior grazie all’auto usata per il raid, una Fiat Panda di colore nero, elemento questo che ha poi portato al quadro accusatorio contro il giovane.
