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giovedì, Aprile 18, 2024
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Pioggia di peluche in campo durante il match, la splendida iniziativa per i bimbi colpiti dal terremoto

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In Turchia uno spettacolo insolito ha conquistato l’attenzione dei giocatori e del web. Durante la partita tra Besiktas e Antalyasport dagli spalti hanno iniziato a piovere numerosi peluche. Un gesto di solidarietà rivolto ai bambini colpiti dal terremoto. Dinnanzi a ciò l’arbitro ha interrotto il match.

Lo stupore per la cascata di peluche

Mentre la partita si svolgeva consuetudinariamente, i tifosi dagli spalti hanno iniziato a lanciare all’improvviso una serie di peluche. Ciò ha interrotto la partita per qualche minuto. La cascata di giocattoli affonda le proprie motivazioni nel tragico presente in cui si ritrovano Turchia e Siria a causa del devastante terremoto. Questa terribile catastrofe ha coinvolto numerosi bambini che ora si trovano in alcuni casi: da soli, senza famiglia, senza le loro cose, privi di un posto sicuro dove sentirsi a casa.

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I bambini hanno bisogno di supporto psicologico e assistenza

Il numero di bambini che necessitano di urgenti cure e assistenza ammonta ormai a 2,5 milioni. Le aree passate sotto il tragico braccio distruttivo del terremoto sono vaste ed è difficile arrivare a capo di una risoluzione idonea che risolva quantomeno la maggior parte delle problematiche. L’UNICEF ha raggiunto finora quasi 277.000 persone – tra cui oltre 163.000 bambini – con forniture salvavita, tra cui kit igienici, vestiti invernali, stufe elettriche e coperte. L’Ente sta inoltre cercando di attutire il trauma psicologico e di fornire un aiuto concreto a livello mentale che possa ristabilire una serenità ridotta ormai a brandelli. Il Direttore generale dell’UNICEF Catherine Russell ha di conseguenza visitato uno spazio prettamente dedicato all’apprendimento temporaneo, alla stabilizzazione spirituale e fisica di bambini e famiglie.

Le parole di Catherine Russell

“Camminare per le strade è destabilizzante. Se si pone attenzione in ogni angolo è possibile sentir risuonare tutto ciò che si è spezzato a causa di quell’orribile terremoto. Ovunque vi sono tracce di giochi distrutti libri di favole stracciati che pongono un limite al tempo. Si può nettamente avvertire l’interruzione violenta di tutte quelle povere vite stroncate”.

Il direttore generale dell’UNICEF ascolta lo sfogo delle vittime del terremoto 

Russell ha poi deciso di parlare con alcune persone colpite dal terremoto al fine di comprendere come agire in modo più incisivo rispetto le loro problematiche. Una delle persone che si è aperta con lui e una madre 28enne. “Mi ha raccontato che quando ha assistito al primo terremoto credeva si trattasse della fine del mondo. Sentiva persone che gridavano a squarciagola poi il buio. Mi ha poi detto che è felice del fatto che tutta la sua famiglia si sia salvata ma crede che per alleviare questi traumi i suoi figli avranno bisogno di tempo e supporto. E’ proprio per questo che daremo tutte le nostre energie per determinare un cambiamento in positivo”.   

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