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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Poliziotto ucciso durante una rapina a Napoli, ordinanza annullata per Allard

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Era accusato di aver ucciso, nel corso di una rapina, il Sovrintendente della Polizia di Stato, Domenico Attianese, delitto avvenuto il 4 dicembre 1986 in una gioielleria dove l’uomo era intervenuto libero dal servizio per proteggere la vittima e trarre in arresto i malviventi. A cambiare le carte in tavola è giunta per Salvatore Allard, ras del Rione Traiano, la decisione del tribunale del Riesame che, accogliendo l’istanza presentata dal legale di Allard, l’avvocato Domenico Dello Iacono, ha annullato l’ordinanza eseguita ad inizio febbraio. Secondo l’accusa Allard, insieme a Giovanni Rendina, si era introdotto all’interno della gioielleria Romanelli a Pianura, e, dopo aver bloccato i titolari sotto la minaccia delle armi, aveva iniziato il saccheggio dei preziosi. Mentre la rapina era in corso, presso l’esercizio commerciale giunse la figlia della vittima, all’epoca dei fatti, quattordicenne, che resasi conto di ciò che stava avvenendo chiamò il padre Domenico Attianese che era presso la sua abitazione a pochi metri dal negozio.

UCCISO DURANTE LA RAPINA

Attianese intervenne al fine di sventare la rapina, ma, dopo una violenta colluttazione con i malviventi, venne dapprima disarmato e poi ferito mortalmente da uno di essi con un colpo d’arma da fuoco alla testa. L’efferato omicidio è stato già oggetto di un procedimento penale dinanzi alla Corte di Assise di Napoli, conclusosi nel 1996, nel quale gli imputati, ai quali erano stati contestati i fatti, risultarono estranei alla vicenda.

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La nuova analisi delle prove scientifiche raccolte nella immediatezza dei fatti aveva consentito di acquisire gravi elementi di prova a carico dei due.

Nel corso del sopralluogo svolto all’epoca dei fatti furono rilevati numerosi frammenti papillari che, dalle comparazioni dattiloscopiche odierne effettuate dal Servizio Polizia Scientifica – Sezione identità giudiziaria, grazie alle evoluzioni tecnologiche dell’applicativo APFIS in uso alla Polizia di Stato, avevano permesso di indirizzare diversamente le nuove indagini.
Il Riesame (X sezione penale) ha fatto scricchiolare nuovamente le indagini con la decisione per Allard che torna completamente libero.

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