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giovedì, Aprile 25, 2024
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“Vogliamo il settore popolare”: lo chiede la curva, lo chiede la città

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Presidente De Laurentiis, faccia qualcosa di popolare. Prenda una decisione che nessuno le contesterà, in alcun modo. Scelga, per una volta, di tendere la mano a chi la segue anche se solo a denti stretti. Lasci parlare la parte di se che comprende realmente la volontà del popolo. Si schieri, anche solo in questo caso, dalla parte dei tifosi. Prenda il suo cellulare e lanci l’ordine tassativo. Prezzi bassi per i settori popolari. Sempre. E per davvero. Presidente De Laurentiis, faccia qualcosa di popolare: ci può solo guadagnare. Se è il guadagno quello che va tutelato, così sia. Ma il guadagno non ha a che fare solo con il numero accanto al “+”, alla fine delle partite e delle stagioni.

Investa! Ma sul capitale umano. E non parlo dei giocatori. Non questa volta. Investa sul popolo dei fedeli. Quelli reali, però. I milioni di tifosi che generano il flusso magico sui canali social, per lo più, rimarrà sul web. Se sono andati via da Napoli un motivo ci sarà. Loro malgrado, allo stadio ci verranno pochissime volte. Lei deve investire sul capitale umano che lo stadio lo popola, per scelta e per fede, ogni volta che i cancelli del San Paolo sono aperti. Non importa che lei lo definisca un cesso, non è questo il punto. Non si può cambiare il carattere dei bambini, figuriamoci quello dei sessantanovenni come lei.

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Anche se, a dirla tutta, un cesso non può costare così tanto. Quindi, Presidente, lei faccia qualcosa che stupirà tutti. A 360 gradi. Fissi il prezzo dei settori popolari. Magari 15 euro a partita, o anche 20. Ci pensi, Presidente: 20 euro per vedere il Frosinone sono moltissimi, 20 euro per vedere la Juventus sono pochi. Se la somma fa il totale, vince ancora una volta lei. Ma ci guadagna una cosa preziosissima che, da quando è qui a Napoli, non è riuscito ad agguantare: l’approvazione del popolo. E se pure non le interessa, poco importa: potrà dire in giro che lo stadio è pieno e i tifosi pagano il biglietto senza troppe lagne. Settore popolare a prezzi popolari ed il gioco è fatto.

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Il caro biglietti voluto dal Presidente De Laurentiis, in un’immagine – archivio InterNapoli

Magari, Presidente, è la prima mossa “da cinema” per ricucire il rapporto con la quasi totalità della tifoseria (reale). Un rapporto nato lacerato. E, no, non venga a dirci che a contestarlo sono solo “quei quattro drogati” delle curve. Non è così. Lo sa lei e lo sa anche il suo staff. Lo stadio pieno, inoltre, le garantisce il colpo d’occhio. Lo stadio pieno e carico emotivamente, invece, le garantiscono un vantaggio che in Serie A hanno davvero in pochi: l’uomo in più, il tredicesimo. Quello ripreso in migliaia di video che fanno, tuttora, il giro del web. Se non è un ritorno d’immagine quello, cos’altro lo è? I 35 euro per Napoli-Fiorentina sono uno smacco. Sono un messaggio che lei manda forte e chiaro alle curve e pure al Sindaco. A proposito, con la viola sarà in balaustra, in curva B.

Fissare a 35 euro il prezzo del biglietto per Napoli-Fiorentina vuol dire aver rincarato il costo della passione di ben 20 euro, rispetto allo scorso anno (qui i prezzi). Le pare una cosa accettabile? No, non lo è. In alcun modo. E se, come si vocifera, questo è il suo piano per allontanare una fetta di pubblico, lasci perdere. A Napoli due cose non muoiono mai: l’identità e la passione per la maglia. Sarebbe stupido continuare su questa falsariga, non trova? E allora, faccia qualcosa di popolare, Presidente. Si schieri dalla parte del Popolo. Ci ridia i settori popolari, a prezzi popolari. Non se ne pentirà. Vedrà.

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