“La professoressa fuma le canne insieme agli studenti”. Una docente di 48 anni di Aprilia, è finita nei guai dopo essere stata accusata dai suoi alunni minorenni di aver distribuito droga, offrendo talvolta “anche la cocaina”. A gennaio l’insegnante di Laboratorio tecnico professionale di acconciatura dovrà risponderne davanti al giudice in udienza preliminare.
A denunciare la donna, insegnante a Latina, è stata una sua ex alunna. “Dopo pranzo la professoressa ha tirato fuori una canna e ha iniziato a fumare, per poi passarla ad alcuni studenti lì presenti” le parole della 21enne pontina davanti agli investigatori della squadra mobile, riporta Repubblica.
La testimonianza di colleghi e studenti
Altri studenti hanno poi confermato la versione, tanto che il prossimo 25 gennaio in udienza preliminare il giudice Giorgia Castriota deciderà se rinviarla a giudizio. Secondo una testimone nel luglio 2020 un’alunna si sarebbe recata a casa della professoressa, dove le sarebbe stato offerto una canna che poco dopo l’avrebbe fatta sentire male. “Mi sembra che una delle mie compagne volesse fumare della cannabis – ha detto al magistrato – e chiedeva a noi se avevamo qualcosa. A quel punto la Nisticò ha tirato fuori una canna e l’ha data a una delle mie compagne. Io ho fatto un tiro solo, mi ha iniziato a girare la testa. Poi la professoressa mi ha tranquillizzata, mi ha messo un asciugamano bagnato dietro al collo e mi ha dato un bicchiere d’acqua. Poi mi sono ripresa”.
Un altro testimone ha raccontato che oltre alle canne, la professoressa faceva uso di altre sostanze e le offriva agli studenti. “La professoressa in alcune circostanze raccontava alla classe di far uso di sostanze stupefacenti e di aver anche fatto uso di cocaina”, dice uno studente. “Mi chiese se volevamo andarci a fumare una sigaretta, fu lì che mi chiese se volevo provare qualcosa che non era riconducibile a droghe leggere, credo intendesse cocaina”. A queste parole si aggiunge la testimonianza di una collega: “Mi avevano detto della cocaina, ma a quelle parole non diedi peso, pensavo fossero voci infondate”. Il giudice Castriota dovrà ora decidere se disporre un processo per la prof, che dopo la denuncia ha continuato a insegnare.