Provvedere a versare nelle casse comunali le percentuali sugli incassi dal 2015 ad oggi per l’utilizzo dello stadio San Paolo tramite domanda individuale, in assenza da almeno tre stagioni di una convenzione. Palazzo San Giacomo non è più disposto ad aspettare e chiederà al Calcio Napoli le fatture per farsi pagare quelle somme, alcune stime parlano di 5/6 milioni di euro, non corrisposte da 3 anni a questa parte dalla società di Aurelio De Laurentiis.
La questione è complessa e va spiegata bene. Il Comune di Napoli, in qualità di ente proprietario, concede l’utilizzo del San Paolo al Napoli Calcio come soggetto che ne usufruisce per le gare di campionato o per quelle di coppa. In genere a regolare l’accordo tra il Comune di Napoli e la squadra è una convenzione che stabilisce gli oneri da corrispondere e le competenze dei due contraenti. In tal senso però, l’ultimo accordo riguarda la stagione 2015/2016 per quella che viene definita una “convenzione ponte’’. Da allora, il Napoli ha giocato al San Paolo in pratica soltanto grazie ad un affitto, appunto domanda individuale, con una tariffa base applicata di 5000 euro più il 10% sugli incassi a favore del Comune Ovviamente, ad ogni singola partita o quasi l’importo cambia per il numero di spettatori che hanno assistito all’evento e dunque il calcolo per tre anni non sarà semplice da realizzare.
«Bisognerà fare il conteggio degli incassi del Napoli da 3 anni ad oggi e da lì calcolare la famosa percentuale» afferma l’assessore allo Sport Ciro Borriello a margine della commissione consiliare Trasparenza tenutasi quest’oggi e protrattasi a lungo. Da queste cifre chieste al Napoli, dovranno essere sottratte alcune spese riguardanti ad esempio la manutenzione o i cosiddetti borderò (legati alla pubblicità). Sarà comunque un impegno economico ingente per il Calcio Napoli: come detto si parla di 5/ 6 milioni di euro ma potrebbero essere anche di più.
Resta da capire se e in che modo verrà effettuato il pagamento tenuto presente che attualmente i rapporti tra Aurelio De Laurentis e l’amministrazione di Luigi de Magistris sono ai minimi storici «Quando tu offri il campo a domanda individuale – spiega Borriello – devi farlo trovare in condizioni che si possa praticare». Per la stipula della nuova convenzione la strada è lunga in salita. «Con gli uffici si sta ragionando ad una bozza» ma il momento appare lontano e, come per le stagioni 2016/2017 e 2017/2018 il Napoli continuerà, già dalla prossima partita in casa con la Fiorentina prevista per domenica 16 settembre, ad inoltrare la domanda individuale.
Non solo: proprio oggi, ricorda il presidente della Commissione Trasparenza Mimmo Palmieri, è «la scadenza ultima per esigere dal Calcio Napoli il canone concessorio previsto dalla Convenzione ponte, che avrebbe coperto almeno la stagione sportiva 2015/16». L’assessore Borriello, attaccato in commissione, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Ho trovato stucchevoli alcune polemiche, addirittura di disquisisce su dove si siede il sindaco, è davvero una cosa di bassissima politica. Non tutti sanno che esiste un protocollo che prevede come il primo cittadino si sieda di fianco al presidente. Io stesso ho preferito sedermi altrove».
Sulla possibile ripresa del dialogo tra il Napoli e l’amministrazione comunale, l’assessore allo sport afferma: «Noi abbiamo fatto tutti i nostri atti. Attendiamo di capire se ci sarà una formale richiesta di incontro da parte del presidente De Laurentis, in quel caso la sede per incontrarsi sarà sicuramente una sede ufficiale per cercare di utilizzare lo stadio per la stagione in corso».
Borriello poi chiosa sull’evenienza dello stadio a Melito: «De Laurentiis è un imprenditore e può realizzare il centro sportivo ed eventualmente lo stadio dove vuole. Magari decideranno i tifosi se andare a Melito a vedere il Napoli»


