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martedì, Maggio 7, 2024
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Racket al pusher a Ponticelli, il ras Naturale era pronto a scappare all’estero

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Era pronto a far perdere le proprie tracce scappando all’estero. Ne sono convinti in Procura da dove sono partiti i decreti di fermo che hanno interessato il ras Ciro Naturale, indicato come l’attuale reggente del clan De Micco e già vittima di un agguato lo scorso luglio, il figlio Giovanni e il cognato Carmine Verderame. I tre, come si evince dalle carte del provvedimento avevano presentato richiesta alla questura per il rilascio di un nuovo passaporto, con l’intenzione di trasferirsi all’estero: sulla base di questo elemento la Procura ha deciso di agire subito disponendo il decreto di fermo per i tre. Naturale e il figlio devono rispondere di una tentata estorsione ai danni di un pusher di Ponticelli che avrebbe maturato nei loro confronti un debito di 25mila euro. I due insieme a Verderame rispondono invece di detenzione di arma. Due giorni fa, alla presenza del loro legale, Carmine Impradice, si è svolta l’udienza di convalida e il gip, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha confermato il carcere per i tre per i quali è stata emessa ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il possibile movente dell’agguato a Naturale

Il nome di Naturale era tornato agli onori delle cronache lo scorso 9 luglio quando l’uomo rimase vittima di un agguato. Un raid il cui movente potrebbe trovarsi tra le carte dell’ordinanza che qualche settimana dopo ha colpito i reduci del clan De Micco e degli ex alleati De Martino ‘XX’ (leggi qui l’articolo).  Tra queste spiccano le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonio Pipolo che nel luglio dello scorso anno rivelò ai magistrati di tensioni emerse tra lo stesso Naturale e i suoi sodali:”Dopo la scarcerazione di Francesco De Martino quest’ultimi hanno cominciato ad avere delle pretese sulle piazze di spaccio.Facevano le stese nel quartiere. Parlai di questo con Ciro Naturale e D’Apice. Naturale diceva di mantenere la calma perché De Martino Antonio, figlio di Francesco aveva commesso molti reati per i De Micco e dovevamo pazientare. I De Martino dovevano anche dei soldi a Ciro Naturale per le forniture di droga. Di solito i rapporti tra De Micco e De Martino funzionavano che ogni gruppo aveva le sue piazze e i rifornimenti e le armi erano date dai De Micco. Ci sono state molte riunioni tra Naturale i De Martino. Salvatore De Martino voleva più soldi ma Naturale non glieli voleva dare perchè lui in fondo non commetteva reati di sangue”.

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