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Imperiale comprò 2 quadri di Van Gogh con i soldi ‘sporchi’ della cocaina

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Il patrimonio illecitamente accumulato da Raffaele Imperale gli permetteva di acquistare sul mercato nero due dipinti di Van Gogh di valore inestimabile. Quadri rubati nel 2002 ad Amsterdam e ritrovati dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli in una vecchia villa a Castellamare di Stabia nel 2016. Il 22 gennaio 2021 Imperiale ha rilasciato un’intervista al giornale “Il Mattino” dichiarandosi estraneo alla vicenda, asserendo di aver comprato i preziosissimi quadri in quanto appassionato di Arte.

Il provvedimento di sequestro dei quadri, risalente al 30 settembre 2016, si caratterizzò per avere ad oggetto non soltanto beni di straordinario valore economico, ma anche due quadri di eccezionale valore artistico. Sono, infatti, oggetto del decreto ablativo due opere del pittore Vincent Van Gogh, che il 7 dicembre 2002 vennero trafugate dal museo Van Gogh di Amsterdam e da allora non furono più ritrovate.

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I DUE QUADRI RITROVATI

Si tratta di due dipinti ad olio: “La chiesa riformata di Nuenen” (1884) e “Vista della spiaggia di Scheveningen” (1882). Le tele appartengono al primo periodo “olandese” del pittore e sono ritenute di valore inestimabile. Si tratta di due opere d’arte considerate tra le più ricercate al mondo (inserite dall’F.B.I. tra le “top ten art crimes”). Va sottolineato che ne venne confermata l’autenticità, a seguito degli accertamenti immediatamente effettuati da esperti di livello internazionale e prima di procedere ai successivi adempimenti con le Autorità olandesi.

CATTURATO IL NARCOS RAFFAELE IMPERIALE

Lo scorso 4 agosto Raffaele Imperiale è stato tratto in arresto a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Considerato uno dei latitanti più pericolosi e da tempo protagonista di massimo livello del traffico internazionale di stupefacenti e del riciclaggio di denaro. Arresto avvenuto nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli e condotte dal GICO di Napoli e dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli. Fondamentale anche il supporto dei Servizi Centrali della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato.

L’arresto eseguito dalle Autorità di Dubai concretizza gli sforzi di un’intensa attività di cooperazione internazionale Giudiziaria e di Polizia svolta dal Ministero di Giustizia, dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, anche attraverso le Agenzie di Interpol ed Europol.

RAFFAELE IMPERIALE ERA TRA I LATITANTI DI MASSIMA PERICOLISITA’

Imperiale è collocato ai primi posti dell’elenco dei latitanti di massima pericolosità della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Nato a Castellammare di Stabia il 24 ottobre 1974, inizialmente noto agli inquirenti come Lello di Ponte Persica, frazione del medesimo comune partenopeo, è stato capace di costruire un imponente network di trafficanti internazionali, in particolare di cocaina.

L’attività di brokeraggio internazionale ed il rapporto d’affari con la criminalità organizzata partenopea cristallizzati nella prima decade del 2000. Quindi documentati contatti con camorristi del clan Di Lauro di Secondigliano, tra cui Elio Amato ed Antonio Orefice. Questo legame è sopravvissuto alla scissione degli Amato dai Di Lauro.

IL MAXI SEQUESTRO

Nel corso degli anni sono stati numerosi gli arresti ed i sequestri che hanno colpito l’organizzazione di Imperiale. Si ricorda il maxi-sequestro di 1.330 kg di cocaina avvenuto a Parigi il 20 settembre 2013. In quell’occasione traevano in arresto il fedelissimo Vincenzo Aprea. L’uomo aveva il compito di sovrintendere all’importazione dello stupefacente proveniente con volo di linea Air France da Caracas in Venezuela.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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