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giovedì, Aprile 25, 2024
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Raffaella Carrà, oggi il corteo funebre negli studi Rai: “Erano la sua casa”

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L’addio alla regina della televisione, Raffaella Carrà, morta lunedì 5 luglio, inizia oggi con un lunghissimo corteo nel pomeriggio di oggi a partire dalle ore 16.

Morta all’età di 78 anni a causa di una malattia. Il triste annuncio è stato dato da Sergio Japino con queste parole:  “Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”.  

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Itinerario del corteo per Raffaella Carrà

Il legame profondissimo che ha unito la Carrà al suo pubblico, di tutte le fasce d’età, sarà riflesso nel programma delle sue esequie. Il corteo, infatti, partirà dall’abitazione della Carrà (Via Nemea 21 a Roma)  per fare tappa in quei luoghi simbolo della Rai di cui lei è stata tante volte protagonista.

La prima fermata sarà l’Auditorium del Foro Italico proseguendo poi con: la sede Rai di di Via Teulada 66;il Teatro delle Vittorie; la sede Rai di Viale Mazzini 14 fino all’arrivo in Campidoglio. L’apertura della camera ardente avverrà dalle ore 18 e si protrarrà fino a mezzanotte. Domani si proseguirà poi dalle ore 8 alle 12, per riprendere nel pomeriggio dalle 18 a mezzanotte.

La celebrazione della messa sarà svolta venerdì 9 Luglio in Piazza del Campidoglio alle ore 12. Dunque tre giorni in cui la capitale si fermerà per omaggiare la regina della televisione. Giorni insufficienti per accettare la perdita della Carrà e riversare tutto l’amore che ci ha dato e che merita.

Istruzione severa, mentalità aperta: Raffaella Carrà

L’infanzia e la crescita della Carrà è costellata da donne: la madre amata, prima donna a separarsi nel dopoguerra e la severissima nonna rimasta vedova. Nonostante ciò è cresciuta con una mentalità molto aperta che le ha portato ad introdursi nel mondo dello spettacolo. Una donna umile e che non ha mai criticato nessuno.

La mentalità aperta l’ha resa anche una grande icona per la comunità LGBT. Infatti mai in una parata sono mancati gli striscioni con la Carrà come simbolo di libertà, o le sue canzoni.

Raffaella ha sempre avuto ideali di libertà. Ciò infatti si rispecchia tramite la sua carriera: dalla prima apparizione in televisione dell’ombelico nudo che ha fatto scalpore, ai membri del suo staff e sui amici gay. D’altronde tutta la sua produzione musicale parla d’amore e libertà. Dal “tuca tuca”, ballato con Enzo Paolo Turchi, come invito esplicito a toccare e al farsi toccare. Proseguendo con “a far l’amore comincia tu”  un incoraggiamento per le donne a essere protagoniste e a mostrare i propri sentimenti in una relazione.

La Carrà una donna poliedrica

Insomma una donna di una sensualità pura ma mai volgare. Attirando l’attenzione senza mai mettere in mostra nulla. Facendosi così amare sia da uomini che da donne. Una figura però difficile da inquadrare e da definire nella sua interezza a causa della sua poliedricità.

La Carrà insomma è diventata un’icona della televisione che è riuscita a tenere testa ai grandi come: Mike Buongiorno, Pippo Baudo, Paolo Pannelli e molti altri. Raffaella però non si e mai spostata dal suo essere, restando donna sempre umile e gentile che non si è mai fatta sovrastare dalla popolarità.

I saluti di amici e cantanti

Ecco alcuni dei saluti da parte di cantanti e amici per la Carrà: “Era il 2013.Paola era nata da pochi mesi e ti avevo promesso che appena rientravamo a Roma dopo la sua nascita a Bologna, l’avrei portata subito da te. Volevi conoscerla e coccolarla un po’. Lo sai, da quel momento non ti ha mai lasciata tanto che quando ha iniziato a parlare una delle sue prime parole è stata proprio CARRÁ. Sarai sempre nei nostri cuori Raffaella. Riposa in pace bellissima Anima.” queste le parole della Pausini tramite un post di Instagram.

Ancora Ermal Meta: “Ho avuto l’onore di passare una serata con te a casa tua. È stata una delle serate più belle di sempre. Non ci sarà mai più un’altra come te. Unica, inimitabile, irraggiungibile. Addio”,  continua Vladimir Luxuria: “per tutta la comunità Lgbtqì+ la morte di Raffaella Carrà è come la scomparsa di Judy Garland alla vigilia di Stonwall. Era favorevole all’amore incondizionato, alle famiglie arcobaleno, al rispetto. ho pianto tutte le lacrime.”  Come questi tanti altri provenienti da tutto il mondo.

 

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