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domenica, Aprile 28, 2024
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Rapina con spari nella nota gioielleria, assolto 39enne di Giugliano

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Giovanni Abbate, attualmente detenuto presso il carcere di Aversa per altra causa, era imputato per aver commesso una violenta rapina ai danni della gioielleria Tommy Oro di Pozzuoli. Con due complici minorenni, entrava nella gioielleria, faceva sdraiare a terra il proprietario e svuotavano le casseforti di ogni gioiello presente; davanti alla reazione del proprietario, lo spararono alle gambe cagionando lesioni superiori ai 30 giorni di prognosi.

A seguito di processo dibattimentale, il Tribunale collegiale di Napoli, I sezione collegio B, accogliendo le argomentazioni difensive degli avvocati Luigi Poziello e Camillo Gurgo, ha assolto il 39enne di Giugliano a formula piena, per non aver commesso il fatto

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La notizia

Rapina finita nel sangue a Pozzuoli dove un gioielliere di 43 anni è stato gambizzato da tre rapinatori. L’episodio è avvenuto alle 18 circa di all’interno del centro commerciale “San Domenico” ad Arco Felice. La vittima, Tommaso Donnarumma, detto “Tommy Watch”, titolare del negozio “Tommy Oro”, è stato colpito alla gamba sinistra da due proiettili dopo aver reagito ad un tentativo di rapina.

Ferito, il 43enne ha anche tentato di inseguire i malviventi prima di perdere conoscenza. Soccorso, è stato poi trasportato presso il vicino ospedale “Santa Maria delle Grazie”. Le sue condizioni non sono ritenute gravi. Il colpo è stato messo a segno da tre rapinatori che sono riusciti a scappare con una busta contenente diamanti e gioielli.

ASSALTO RIPRESO DALLE TELECAMERE

Fuori ad attenderli, con ogni probabilità, un complice a bordo di un’auto all’interno del parcheggio del centro commerciale. Sul caso indagano gli agenti del Commissariato di Polizia di Pozzuoli diretti dal vice Questore aggiunto Michele Cante e gli uomini della Scientifica. Tutta la sequenza del raid sarebbe stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza della galleria.

I due malviventi hanno agito a volto scoperto e stando ad alcuni testimoni si tratterebbe di giovani intorno alla ventina di anni. Il gioielliere ferito, nel 2010 fu destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare durante l’operazione “Penelope” che portò in carcere 84 persone ritenute affiliate al clan Longobardi-Beneduce. Irreperibile la notte del blitz del 24 giugno, fu poi fermato il 2 luglio alla stazione di piazza Garibaldi per poi essere scarcerato qualche giorno dopo dal Tribunale del Riesame perchè ritenuto “estraneo ai fatti”. L’uomo ha raccontato agli inquirenti che lo hanno interrogato in ospedale di essere stato vittima di una rapina.

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