Assolto per non aver commesso il fatto. Questa la decisione presa dal tribunale di Roma per Luigi De Luca, indicato come uno specialista di rapine di Rolex e arrestato a Roma nel 2020 per aver sottratto un Rolex Daytona del valore di 30mila euro. I giudici hanno pienamente condiviso la linea difensiva seguita dai legali di De Luca, gli avvocati Leopoldo Perone e Antonio Rizzo. E così ‘Boban’ (come viene soprannominato De Luca per la somiglianza con l’ex calciatore croato) ha potuto far ritorno a casa sua ai Quartieri spagnoli. A sostegno delle proprie tesi difensive i due legali hanno presentato una serie di risultanze tecniche tra cui la visione dei video e foto presenti sul cellulare di De Luca grazie alle quali i due legali sono riusciti a dimostrare che ‘Boban’ quel giorno non era a Roma ma a Napoli. Tutto questo nonostante il riconoscimento operato “senza ombra di dubbio” della parte offesa che aveva dichiarato agli inquirenti di aver identificato De Luca e il suo complice Salvatore Vaccaro (che ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato) perchè i due, nonostante avessero il casco, presentavano la visiera abbassata.
Le argomentazioni della difesa: così è stato assolto ‘Boban’
I suoi legali in pratica sono riusciti a dimostrare che il riconoscimento quale autore della rapina operato con certezza dalla parte offesa fosse del tutto inaffidabile: attraverso una complessa attività di indagine difensiva, basata sull’acquisizione dei tabulati dell’utenza in uso al De Luca e sull’estrapolazione dei frames del video che immortalò la rapina, i legali di ‘Boban’ hanno dimostrato che De Luca il giorno della rapina non si era mai allontanato da Napoli e che gli autori del fatto avessero il viso quasi completamente coperto per cui non sarebbe stata possibile la loro individuazione. Argomentazioni che hanno fatto breccia con Boban che è così stato completamente scagionato dalle accuse.