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giovedì, Marzo 28, 2024
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Ras cacciati dalla proprie abitazioni ai Quartieri spagnoli, la regìa del gruppo alleato ai Mazzarella

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Alta tensione ai Quartieri spagnoli. Non sono bastate le tregue armate, gli accordi e la divisione del territorio. Le frizioni tra gruppi sono tornate più accese che mai e a farne le spese sono stati personaggi legati ai Ricci-D’Amico letteralmente allontanati dalle loro abitazioni da affiliati del gruppo Percich, attivo nella parte alta dei Quartieri spagnoli e storicamente legato ai Mazzarella. Una notizia filtrata da qualche giorno in ambienti investigativi e che arriva a un mese dall’agguato di vico lungo San Matteo. In quel momento su un ponteggio stavano lavorando l’operaio Vittorio Vaccaro e il restauratore Enrico Di Maio. I due si sono ritrovati sulla traiettoria dei proiettili, senza colpa, al posto sbagliato nel momento sbagliato.

L’articolo precedente: l’agguato in vico Lungo San Matteo

Già nella notte c’era stata una prima svolta relativa alle indagini con gli uomini della squadra mobile e quelli del commissariato Montecalvario che avevano fermato quattro persone ritenute vicine al gruppo Verrano: i quattro sono stati prelevati dalle loro abitazioni e subito rilasciati. Non risultano neppure indagati anche se inizialmente era trapelata la notizia del loro arresto. Non esistono elementi a loro carico e dunque sono potuti ritornare presso le loro abitazioni. Secondo gli investigatori il reale obiettivo dell’agguato era un esponente del gruppo Valentinelli. Francesco Valentinelli proprio qualche settimana fa è stato condannato per l’omicidio di Gennaro Verrano, avvenuto proprio ai Quartieri nel novembre 2017. Gli inquirenti credono che l’odio sia il collante alla base della spedizione punitiva dell’altro giorno: un odio mai sopito nonostante la recente condanna. Resta da chiarire il ruolo di un altro gruppo che, secondo le informative delle forze dell’ordine, starebbe cercando di allargare i suoi affari nei quartieri, quello dei Mazzanti. Il figlio di Gennaro Verrano, Francesco, fu condannato proprio per l’omicidio di Mario Mazzanti. Una serie di vendette e risentimenti mai sopiti che potrebbero essere l’humus ideale di una nuova guerra che cova sotto le ceneri.

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