Si delinea il quadro politico in vista delle elezioni regionali in Campania previste per il 2025. Il centrosinistra sembra ormai pronto a convergere su Roberto Fico, ex presidente della Camera e figura di primo piano del Movimento 5 Stelle. La sua candidatura, secondo fonti vicine al M5S, sarà ufficializzata a breve con la presenza a Napoli del leader Giuseppe Conte. Fico ha ricevuto l’appoggio del commissario regionale del Pd Antonio Misiani, del sindaco Gaetano Manfredi e di Piero De Luca, prossimo alla segreteria regionale dem.
“La Campania ha bisogno di una guida progressista, autorevole e vicina ai cittadini”, ha dichiarato Salvatore Micillo, coordinatore regionale del M5S, sottolineando la centralità delle aree interne e del turismo nel programma politico della coalizione. Fico, infatti, avrebbe già proposto la creazione di un assessorato dedicato alle aree interne, tema che sarà al centro della campagna elettorale.
Sul fronte opposto, il centrodestra è ancora in fase di valutazione dei possibili candidati. Il nome più accreditato è quello di Giosy Romano, avvocato amministrativista, coordinatore della ZES del Sud e figura vicina al governo Meloni. Romano ha un passato politico trasversale: candidato nel 2018 con Forza Italia e nel 2020 promotore di una lista moderata a sostegno di De Luca, con la quale riuscì a far eleggere due consiglieri regionali.
Altri nomi in lizza includono il rettore della Federico II di Napoli Matteo Lorito, che potrebbe attrarre voti anche dal centrosinistra moderato, e Giovanni Francesco Nicoletti, rettore dell’Università Vanvitelli. In calo, invece, le quotazioni di Antonio D’Amato, ex presidente di Confindustria.
Sul posizionamento di Azione, il leader Carlo Calenda ha chiarito che il partito non sosterrà candidati del M5S, né del Pd se condizionati dai grillini. In un’intervista al Quotidiano Nazionale ha spiegato che in Campania, come in altre Regioni, si potrebbe lasciare libertà di voto agli elettori oppure appoggiare un candidato civico centrista sostenuto dal centrodestra, come già fatto in Basilicata con Vito Bardi.
“Se il centrodestra presenta un moderato liberale con proposte sensate, sì”, ha detto Calenda, criticando però duramente il sistema delle Regioni, che definisce “una presa in giro ai cittadini”, dominato da clientelismo e astensionismo crescente.