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giovedì, Aprile 18, 2024
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Rivolta nel carcere di Velletri, detenuti barricati per protesta

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Ieri c’è stata una rivolta nel carcere di Velletri dove alcuni detenuti si sarebbero barricati per ore negli spazi comuni della sezione 2B, rifiutando per futili motivi di rientrare nelle proprie celle detentive. La protesta sarebbe iniziata alle ore 9 circa e terminata dopo 8 ore. La notizia è stata diffusa dal sindacato FNS CISL LAZIO. 

Apprendiamo che alcuni detenuti si sono barricati per ore negli spazi comuni della sezione 2B dell’Istituto di Velletri, rifiutando per futili motivi di rientrare nelle proprie celle detentive. La protesta pare sia iniziata alle ore 9 circa di stamani e sia terminata alle ore 17. Fuori dall’istituto si era reso necessario predisporre una adeguata presenza di altre forze di polizia. Anche il Personale libero dal servizio, del penitenziario veliterno, è stato richiamato alle operazioni di messa in sicurezza, facendo convergere sul posto anche altri Poliziotti penitenziari dai Reparti di Latina, Frosinone e Roma”.

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LA SITUAZIONE NEL CARCERE VELLETRI

“Il penitenziario di Velletri, come gli altri del Lazio, sconta una carenza di Personale di circa 77 unità, e tutto ciò al contrario a fronte di un sovraffollamento detenuti che raggiunge circa 100 presenze in più della capienza tollerabile. I detenuti che si sono resi protagonisti di tale criticità sono già stati trasferiti dalla Polizia Penitenziaria in altro Istituto. Grazie alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria, ottimamente coordinati dal Comandante del Reparto e dal Direttore dell’Istituto, la situazione è tornata sotto controllo ed è stata riportato la calma all’interno della sezione”, conclude la nota del sindacato.

LE ALTRE REAZIONI DOPO LE REAZIONI

Il delegato S.A.R.A.P. Francesco Capaldo ha dichiarato: “La sicurezza delle carceri Italiane, ritenendo che oggi, non è delle migliori. Infatti oggi la carenza di personale non è più un problema annunciato, ma una situazione endemica, un grave problema che né la politica né il parlamento vuole occuparsene portando la Polizia Penitenziaria a lavorare solo ed esclusivamente in deroga a qualsiasi norma pattuita, per l’assenza di protocolli certi e per un nuovo regolamento di servizio che doveva essere discusso entro il 2019 e ad oggi ancora non vede la luce. Il S.A.R.A.P. ritiene sempre più utile liberare la Polizia Penitenziaria dalla morsa del D.A.P. che oggi vive solo ed esclusivamente in funzione della popolazione detenuta, mettendo la Polizia Penitenziaria in uno stato di surrogato nei confronti di quei dirigenti che non indossano la nostra divisa, in primis il Capo del D.A.P. Per questo chiediamo di ridare dignità ad un Corpo di Polizia Penitenziaria, rimettendo la Polizia Penitenziaria nelle mani della Polizia Penitenziaria“.

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