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venerdì, Aprile 19, 2024
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Dramma nell’Agro Aversano, uomo travolto e ucciso da un treno in corsa

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Scene macabre quelle a cui hanno assistito i pendolari alla stazione di San Marcellino, nell’Agro Aversano. Un uomo, intorno alle 16:30, è stato travolto da un treno che proseguiva in direzione Villa Literno. La vittima ha perso la vita all’istante, con il corpo finito a pezzi a causa del terribile impatto. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, inevitabilmente, hanno constatato il decesso dell’uomo. Intervenute anche le forze dell’ordine per i rilievi del caso. Inevitabili, inoltre, i disagi alla circolazione ferroviaria. Al momento ancora non si conoscono le generalità della vittima.

Le altre notizie | Due giorni fa il braccio destro di Totò Riina trovato morto sui binari [Articolo del 29 novembre]

E’ stato trovato morto lungo la ferrovia il boss di Sciacca Salvatore Di Gangi. Il capomafia fedelissimo di Totò Riina che era detenuto per scontare una condanna a 17 anni per mafia, era stato scarcerato dalla corte d’appello di Palermo sulla base di una perizia che ne attestava deficit cognitivi.

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Ieri sera trovato morto su un binario ferroviario. La procura di Genova ha aperto un fascicolo a carico di ignoti sulla morte di Di Gangi. Il sostituto procuratore della Dda Federico Manotti ha disposto l’autopsia.

Sul caso stanno indagando la Squadra mobile di Genova e gli agenti della Polizia ferroviaria. Al momento la questura genovese esclude che possa essersi trattato di un omicidio e propende per una disgrazia. Di Gangi, che era in custodia cautelare ad Asti, era stato scarcerato perché molto malato.

L’uomo era sceso dal treno alla stazione di Genova Principe, poi si era incamminato in una galleria ferroviaria dove è avvenuto l’incidente. Il cadavere ritrovato intorno alle 20.30. A travolgerlo sarebbe stato un treno merci. Di Gangi aveva in tasca un biglietto ferroviario con destinazione una città del Sud. Secondo quanto si apprende in ambienti investigativi Totò Di Gangi era sceso dal treno alla stazione di Genova Principe perché senza Green pass.

Le indagini

Il nome di Di Gangi, storico capomafia ottantenne, è riapparso a ottobre nell’indagine sul resort Torre Macauda, alberghi lusso di Sciacca protagonista di diverse inchieste di mafia e ritenuto di fatto di proprietà del padrino corleonese Totò Riina. Secondo i pm della Dda di Palermo, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, Di Gangi sarebbe stato uno dei veri proprietari della struttura e per questo la Procura recentemente aveva effettuato una perquisizione nella sua cella. Secondo gli inquirenti la società che gestisce Torre Macauda, la Libertà Immobiliare, sarebbe di fatto riconducibile al boss Di Gangi e al figlio Alessandro che, attraverso una serie di operazioni illecite, sarebbero tornati in possesso della struttura alberghiera sommersa dai debiti.

Un giro vorticoso di denaro, scatole cinesi, imprenditori compiacenti e sullo sfondo la complicità di un dirigente di banca che avrebbe rilasciato una quietanza per un pagamento di 8 milioni avendone ricevuti solo 4. L’indagine, molto complessa, aveva portato all’esecuzione di perquisizioni in due filiali della UniCredit di Palermo e alla notifica di otto avvisi di garanzia tra gli altri a Di Gangi, al figlio Alessandro e a un funzionario dell’istituto di credito. (ANSA).

 

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Alessandro Pirozzi
Alessandro Pirozzi
Mi presento: mi chiamo Alessandro Pirozzi, sono nato a Napoli ed ho 23 anni. Sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 2019 ed amo profondamente la comunicazione, specie quella digitale. Dopo essermi diplomato in un istituto alberghiero, ho iniziato a 18 anni il mio percorso lavorativo con InterNapoli.it nel 2016, collaborando anche in qualità di freelancer con diverse testate digitali come Blasting News. Ho scritto per 'Cronache di Spogliatoio', giornale sportivo online, e per la testata locale AbbiAbbè.it.
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