Incompatibile con il carcere. Questa la motivazione con cui il tribunale del Riesame di Napoli ha concesso gli arresti domiciliari a Ciro Naturale, ras di Ponticelli indicato come il reggente del clan De Micco. Il tribunale della libertà ha accolto in pieno l’istanza presentata dai legali dell’uomo, gli avvocati Salvatore Impradice e Salvatore D’Antonio, che hanno condotto una dura battaglia legale per dimostrare l’ incompatibilità del loro assistito con il regime carcerario.
Ciro Naturale colpito nell’agguato
La luce degli inquirenti su Ciro Naturale si era accesa nel luglio dello scorso anno quando fu ferito da numerosi colpi d’arma da fuoco all’addome, alla clavicola e all’orecchio sinistro. Un raid di stampo chiaramente camorristico e logicamente collegato alla faida di Ponticelli. Ricoverato in ospedale, Naturale tornò poi sul territorio dove, insieme al figlio e al cognato, avrebbe intrapreso azioni intimidatorie, consumate anche con l’uso di armi da fuoco, nei confronti di soggetti che non avevano pagato rilevanti partite di droga per decine di migliaia di euro.
Le intercettazioni
I due, insieme al cognato, sono stati infatti accusati della tentata estorsione ai danni del presunto spacciatore “Gigino”, che sarebbe stato anche picchiato a schiaffi dal figlio del ras, mentre Naturale senior lo avrebbe minacciato al telefono. Dalle numerose intercettazioni sarebbe poi emersa la volontà del trio di lasciare Napoli da qui a breve: tutti avevano infatti presentato richiesta alla questura per il rilascio di un nuovo passaporto, con l’intenzione di trasferirsi all’estero e proprio sulla scorta di questo elemento la Procura ha deciso di giocare di anticipo con carattere di urgenza, disponendo il fermo dei tre. I legali di Naturale in questi mesi hanno battuto sulle precarie condizioni di salute di Naturale, causate dall’ agguato subito un anno prima, e ieri sera hanno ottenuto la scarcerazione di Naturale.