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Arrestati i figli del boss Licciardi, scoperto il giro di scommesse illegali

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Ci sono anche Gennaro e Antonio Licciardi tra gli arrestati nel blitz condotto oggi dai carabinieri di Castello di Cisterna. Si tratta dei figli di Vincenzo, boss detenuto e fratello di Maria Licciardi. In manette sono finiti anche altri esponenti del clan della Masseria Cardone: Luigi Carrella e il figlio Francesco Pio.

I membri dell’Alleanza di Secondigliano sono accusati di essere i capi dell’associazione a delinquere. Insieme a diversi esponenti del clan Russo, si sarebbero infiltrati nel mercato delle scommesse online a Nola. Secondo la tesi della Procura di Napoli, diretta da Nicola Gratteri, le organizzazioni gestivano piattaforme virtuali e diverse agenzie dalle quali dipendevano alcuni punto gioco. Tutto è avvenuto in assenza dell’autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

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Le scommesse illegali e il ruolo del clan Licciardi

Dunque emergerebbe un sistema finalizzato all’illecito esercizio di attività di gioco e scommesse, che sarebbe stato realizzato con agenzie e sub-agenzie dislocate nel nolano. Scoperta così la raccolta clandestina delle scommesse e la gestione di giochi on-line attraverso la creazione e la gestione di siti clandestini. I soldi delle attività sarebbero stati in parte destinati alla cassa dell’associazione e in altra parte per gli affiliati detenuti.

Per gli investigatori è chiaro il ruolo di rilievo di Gennaro Licciardi che ha la disponibilità delle piattaforme che concede a noleggio e con il fratello Antonio gestisce direttamente alcuni siti, fornendo i servizi per la gestione della pagina dedicata al gioco ed alle scommesse.

Nel novembre del 2023, yna cimice piazzata nell’auto dell’altro indagato Domenico Cavezza registra la videochiama con Gennaro Licciardi che gli dice: “Volevi fare il passaggio con il poker con il mio sito” e poi sottolinea “è la scheda nostra Mybet”.

Cavezza e Giovanni De Maria sono accusati di essere organizzatori dell’associazione con compiti anche tecnici tesi a garantire l’efficace funzionamento del sistema e di trovare nuove Agenzie da inserire nella rete illegale.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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