Uno “Schiaffo alla storia”. Così è stato definito dai carabinieri lo stato in cui versa la stazione ferroviaria Bayard a Napoli, lì dove nel 1839 fu inaugurata la prima ferrovia italiana, la Napoli-Portici, e in particolar modo uno scempio è stato definito il parcheggio, completamente abusivo, sorto sulle sue rovine, fatto che ha portato irrimediabilmente al sequestro della stazione da parte dei militari dell’arma.
Sequestrata la stazione ferroviaria Bayard, l’operazione dei carabinieri
Questa mattina i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, su delega della Procura partenopea, hanno posto sotto sequestro l’intera area su cui sorge la stazione ferroviaria, che negli ultimi tempi era diventata di fatto un parcheggio, completamente abusivo. La stazione Bayard sorge in corso Garibaldi, non molto lontano dalla Stazione Centrale di Napoli.
Il sequestro si è dato necessario non solo per il grave stato di abbandono in cui versa l’ex stazione ferroviaria, ma soprattutto per l’appropriazione indebita dell’area ad opera di terzi, che ne avevano fatta un parcheggio. Inoltre, è stato constatato che parte dei manufatti che costituiscono la struttura della stazione è a rischio crollo proprio per lo stato di abbandono in cui versa l’area e per la mancanza di manutenzione.
“Contiamo di trasformare la stazione in un museo”
“Da anni coltivo la grande ambizione di restituire alla città una testimonianza importante di quelli che sono stati i grandi primati di Napoli” dice Luigi Rispoli, presidente dell’associazione AIGE, e componente della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia che si batte da anni per il recupero della stazione Napoli-Portici, la prima stazione ferroviaria d’Italia, commentando la notizia del sequestro dell’area da parte dei carabinieri.
Che poi prosegue: “Abbiamo sempre considerato il recupero della stazione Bayard non solo una fondamentale opera di salvaguardia della nostra identità, ma anche una possibile occasione di sviluppo per una delle zone della città che maggiormente soffre di una situazione di degrado e disagio sociale. Recuperare il sito destinandolo ad una attività museale può essere l’occasione per creare occupazione e far crescere l’economia di quell’area anche se finora gli appelli rivolti a Comune di Napoli e Regione Campania sono caduti nel vuoto”.
“Per questo motivo, subito dopo la sua nomina ho scritto al ministro Sangiuliano sperando in una sua attenzione per ridare dignità a quelle che oggi sono solo macerie ma che un tempo hanno scritto una pagina importante della storia della nostra Patria”, ha concluso Rispoli.