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giovedì, Marzo 28, 2024
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[FOTO]. La fuga del sicario dopo l’agguato in piazza Nazionale: le piste portano all’area Nord di Napoli

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E’ sull’area nord di Napoli che in queste ore si stanno concentrando le ricerche degli uomini della Squadra Mobile di Napoli impegnati a dare un nome e un volto a chi ha sparato a Salvatore Nurcaro e ferito la piccola Noemi. Come anticipato ieri ci sarebbe una lista segretissima con alcuni nomi. Da questo mini elenco potrebbe uscire il nome di colui che ha sparato tra la folla. Un nominativo su cui, ovviamente, c’è massimo riserbo da parte degli investigatori. Quello che è certo al momento è che a sparare è stato un uomo completamente vestito di nero. Il sicario avrebbe tentato di uccidere Nurcaro al primo colpo, fallendo però il suo tentativo. Pare che abbia agito da solo e che potrebbe aver sparato al 31enne di San Giovanni a Teduccio per questioni ‘personali’ e non per faida di camorra. Alla base dell’agguato forse una questione di soldi o di un dissidio di altro motivo.

Gli investigatori non lo confermano, ma è questa dunque la pista più accreditata per la sparatoria del pomeriggio del 3 maggio scorso in piazza Nazionale: non quella di un agguato di camorra, ma piuttosto di una vendetta per una vicenda privata. Partendo da questi indizi e da alcuni frame di altre telecamere (che immortalano il killer in sella alla Benelli) sarebbero poi partite le ricerche finalizzate a fare terra bruciata intorno all’uomo.

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La pista maggiormente accreditata porta all’area nord e in particolare a via Comunale vecchia di Miano, strada che collega l’area di Calata Capodichino a Secondigliano e Miano. Un frame in particolare ritrae il killer di ritorno dalla sua ‘missione di morte’: è in quel tratto che le telecamere immortalano l’uomo nero in sella alla Benelli rubata. A confermarlo i segni dei dissesti sul manto stradale e in particolare una piccola buca, un piccolo avvallamento, posto nella parte bassa della quarta striscia pedonale guardando da sinistra. La foto più grande (presa da Google maps) è ovviamente più datata ma alcuni segni sono inequivocabili. Un percorso che, fatto all’inverso, da piazza Nazionale spingerebbe ad ipotizzare tre possibili vie di fuga. La prima, quella che potrebbe creare più difficoltà, porta all’asse mediano il cui accesso dista pochi metri dal punto dove l’uomo è stato immortalato. L’altra porta più avanti, verso Miano (area alle spalle dell’ex birreria Peroni per intenderci). La terza ipotesi, che al momento sembra prevalere, indica Secondigliano e dintorni (rione Berlingieri o San Pietro a Patierno) o addirittura possibili comuni dell’hinterland come Mugnano. Poco più avanti di via Comunale vecchia Miano c’è via Giaime Pintor, stradina che collega quel punto al corso Secondigliano. Al momento una pista ma chissà se da tale spunto e dalla ‘lista’ possa uscire finalmente il nome di chi a piazza Nazionale ha seminato dolore e terrore.

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