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mercoledì, Maggio 15, 2024
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Stir Giugliano, scatta la protesta dei sindacati: “Il biodigestore va fatto”. Il comitato Kosmos si oppone

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Il caso riguardante lo Stir di Giugliano continua a far discutere. Stamattina c’è stata una mobilitazione dei dipendenti e delle organizzazioni sindacali (FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL M. Manocchio C. Bernardo F. Gigli V. d’Albero) dopo l’ipotesi del no dell’Amministrazione comunale al progetto di costruzione di un impianto di Biodigestione. I sindacati hanno scritto all’Amministrazione comunale: “Tale posizione di avversione al progetto, rappresenta dal nostro punto di vista la rinuncia a mantenere nell’alveo della gestione pubblica, trasparente e controllata, l’intero processo di Ciclo Integrato dei Rifiuti. Questo tema, che secondo noi è prioritario in un territorio come l’Area Metropolitana di Napoli, deve costituire patrimonio fondante e interesse di ogni pubblica amministrazione, in contrapposizione al tentativo di gestione di parte del settore da parte di soggetti privati.

La mancata presentazione del Progetto suddetto e la eventuale mancata riconversione dell’Impianto S.A.P.NA. di Giugliano, che dovrebbe procedere in sintonia con il processo di transizione ecologica previsto dalla Comunità Europea e dalle leggi approvate in sede di Governo, rappresenta altresì un rischio concreto per il mantenimento di gran parte dei livelli occupazionali dello Stir di Giugliano, composti per in maggioranza da lavoratori e lavoratrici dello stesso territorio giuglianese. Invitiamo le SS.VV., a seguito delle preoccupazioni sopra descritte, a rivedere il parere contrario da parte del Comune di Giugliano in Campania, allo scopo di intraprendere anche in maniera condivisa e collaborativa un percorso virtuoso in linea con le attese del territorio e delle maestranze che in queste ore stanno vivendo un forte stato d’ansia. Fiduciosi in un sollecito riscontro alla presente, restiamo in attesa e porgiamo distinti saluti”. 

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La posizione del comitato Kosmos

“In questi giorni abbiamo messo in campo quasi tutte le azioni necessarie per provare a scongiurare l’ipotesi del nuovo impianto, dopo le quali sarebbe rimasta solo la mobilitazione popolare. Abbiamo fatto un appello al Consiglio Comunale, abbiamo prodotto un comunicato pubblico rivolto alla città,

abbiamo incontrato la senatrice Castellone artefice dell’emendamento alla legge del 2007 che ha sancito l’impossibilità di costruire ulteriori impianti, abbiamo, infine, convocato una riunione della Consulta intercomunale per fare chiarezza, dato che il primo punto del documento fondativo firmato da oltre trenta sindaci – di cui Giugliano è capofila per l’area dell’agro-giuglianese – era proprio una moratoria contro nuovi impianti.

Insomma, il ricatto dei 48 milioni di euro per l’ammodernamento dello STIR con un nuovo biodigestore, dopo la stagione dei miasmi, rischiava non solo di esporre le nostre comunità a ulteriore disagio e vessazione sul piano dell’impatto ambientale, ma anche di sconfessare il lavoro fin qui svolto.

Noi siamo sempre stati favorevoli ad un ammodernamento dello STIR e di tutti gli impianti obsoleti per migliorare la raccolta differenziata e il recupero della frazione secca dei rifiuti. Ma auspichiamo una ristrutturazione ecologica in un’ottica di economia circolare, quindi l’intervento di revamping va ripensato attraverso altre linee di sviluppo e non certo per mezzo di un ricatto con la realizzazione di un altro impianto invasivo per il trattamento della frazione umida, soprattutto alla luce del prezzo che i cittadini hanno pagato con i “miasmi” a causa della pessima gestione degli impianti nella zona ASI di Giugliano.

Dall’incontro della Consulta tenuto stamane, compulsato dal Comitato, è emersa l’esigenza di assumere scelte condivise per non lasciare nessun territorio fuori dal processo di ristrutturazione ecologica.

In quest’ottica si è posto anche l’intervento del vicesindaco, nonché assessore all’ambiente, della città di Giugliano che ha annunciato la volontà di non partecipare al bando per l’intervento di ampliamento dello STIR.

Riteniamo in ogni caso che ci sia ancora tanto di cui discutere e tanto su cui lavorare. Non dimentichiamo che, mentre discutiamo di questo punto, pende un ricorso dinanzi al Consiglio di Stato contro l’impianto di trattamento delle ecoballe previsto al Borgo Riccio e, al tempo stesso, siamo ancora in attesa di sapere di chi siano effettivamente le responsabilità della stagione dei miasmi.

Insomma, resteremo vigili e monitoreremo gli sviluppi, provando soprattutto a rendere la Consulta un organo di mutualismo amministrativo per una nuova logica di governance ambientale dei nostri territori, maggiormente tarata sul bisogno di offrire una nuova prospettiva per questa vasta area che non sia più – e solo – quella dei rifiuti”.

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