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martedì, Maggio 7, 2024
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Strage di Palermo, Barreca: “Non mi pento. Mia moglie e i miei figli vinti dal diavolo”

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Emergono nuovi, inquietanti dettagli sulla strage familiare di Altavilla Milicia, piccolo comune in provincia di Palermo. Giovanni Barreca, il muratore di 54 anni arrestato con l’accusa di avere ucciso la moglie e due figli di 16 e 5 anni, durante un rito di esorcismo, continua a ribadire che la moglie, Antonella Salamone, 40 anni, e i figli Kevin ed Emanuel sono stati “vinti dal diavolo”. Nessun segno di pentimento dunque, così come ribadito dal legale dell’uomo: “Sono andato a trovarlo diverse volte, ma è difficile instaurare un dialogo”, dice l’avvocato Giancarlo Barracato. In carcere sono finiti anche una coppia, Massimo Carandente e Sabrina Fina, oltre alla figlia 17enne. Barracato dice all’Adnkronos che Barreca “è in uno stato di delirio costante”.

“Il mio cliente riferisce di avere avuto il dovere di debellare il demonio – aggiunge –. Non si rende neppure conto di stare in carcere. Ho incontrato una persona che non è consapevole della sua condizione. Ha come quadro costante davanti ai suoi occhi l’obiettivo raggiunto: avere sconfitto il demonio. Ho difficoltà a pensare a una strategia difensiva. Non mi trovo mai davanti ad una persona lucida”.

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“È consapevole che la moglie non c’è l’ha fatta ed è stata vinta dal diavolo così come i suoi figli, così va ripetendo – aggiunge il legale –. In questa sua azione dice che è stato aiutato dai due coniugi”. L’avvocato ha fatto sapere che sta valutando attentamente l’ipotesi di chiedere una perizia psichiatrica.

Le parole dell’avvocato dei coniugi arrestati

A parlare è anche Marco Rocca, l’avvocato dei due coniugi in carcere con l’accusa di avere partecipato con Giovanni Barreca agli omicidi. I legali di Sabrina Fina e Massimo Carandente avevano rinunciato sabato al loro mandato. “Ho avuto solo modo di leggere l’ordinanza – ha detto oggi Rocca prima di entrare un carcere – in modo da capire di cosa stiamo parlando. All’esito della lettura io non ho idea di come siano andati i fatti. Voglio parlare con i due indagati. È certamente un delitto raccapricciante e voglio capire come sono andate le cose”.

“Ho incontrato i miei assistiti. Mi hanno fornito degli spunti investigativi e si deve ancora cercare di capire a fondo la vicenda. Respingono le accuse comunque” spiega l’avvocato.

“Sono sconvolti tutti e due, molto provati da questa situazione come ovvio che sia”, ha aggiunto. Al loro legale, subentrato ai primi nominati, i due hanno riferito di aver frequentato la casa di Barreca per amicizia. “Erano persone che si conoscevano – ha aggiunto l’avvocato –. Si sono conosciuti sui social. La coppia ha ammesso di essere stata nella villetta. “Non sono andati lì per liberare la casa dai demoni. Sono andati lì per un rapporto di amicizia. Al momento non posso dire altro anche per rispetto del lavoro che stanno facendo gli inquirenti”, ha spiegato. I due indagati avrebbero detto che nella versione della 17enne che avrebbe partecipato alla strage ci sarebbero delle contraddizioni.

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