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giovedì, Aprile 18, 2024
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Stretta del Governo contro i fumatori: sigarette elettoniche vietate nei locali, divieti all’aperto in presenza di bimbi

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Il tabacco è ancora oggi una delle principali minacce per la salute pubblica ed la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile in Italia. 

A 20 anni dall’entrata in vigore della legge Sirchia che stabiliva il divieto di fumo nei locali pubblici chiusi, la lotta al tabagismo resta ancora una priorità. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha anticipato una riforma che dovrebbe dare un’ulteriore stretta. “Il governo intende affrontare la prevenzione e il contrasto del tabagismo per conseguire l’obiettivo sfidante del Piano Europeo contro il cancro 2021 di creare una “generazione libera dal tabacco”, nella quale meno del 5% della popolazione consumi tabacco entro il 2040″, ha affermato il ministro in audizione in Commissione Affari Sociali della Camera.

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La proposta di legge

Il ministro ha spiegato che “a tal fine dovranno essere adottate misure atte a garantire a tutti i cittadini la massima tutela della salute, tenendo conto della costante crescente diffusione nel mercato di nuovi prodotti (sigarette elettroniche; prodotti del tabacco senza combustione) e delle sempre più numerose evidenze sui loro possibili effetti dannosi per la salute”.

Schillaci ha quindi affermato che intende “Proporre l’aggiornamento e l’ampliamento dell’articolo 51 della legge 3/2003 per estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza; eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori nei locali chiusi; estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti non da fumo (sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato); estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai device dei prodotti del tabacco riscaldato”.

Per agire è necessario contrastare “i molteplici interessi economici legati al tabacco” che coinvolgono i dicasteri economici e che non devono prevalere sulla “tutela della salute” ha aggiunto il ministro: in primo luogo recependo “entro il 23 luglio 2023 della direttiva delegata della Commissione relativamente all’eliminazione di alcune esenzioni che riguardano i prodotti del tabacco riscaldato, per consentirne l’entrata in vigore dal 23 ottobre 2023”.

I dati, quanto si fuma in Italia e le conseguenze

Si fumano in media 11,5 sigarette al giorno (il consumo medio giornaliero risulta in lieve calo). I forti consumatori (più di 20 sigarette al giorno) sono soprattutto maschi (25,6 per cento rispetto al 13,4 per cento delle donne). Molto pochi sono i forti fumatori tra i 15 e i 24 anni: quasi la metà dei ragazzi che fumano si limitano a meno di 9 sigarette al giorno, e un’altra quota rilevante (il 45,5%) ne fuma tra 10 e 19.

L’OMS stima che ogni anno, nel mondo, più di 8 milioni di persone muoiono a causa del consumo di tabacco (1,2 milioni per fumo passivo), 700.000 in Europa e si stimano 93.000 vittime solo in Italia, quasi la metà per tumore. In Europa quasi un terzo dei casi di cancro sono attribuiti all’uso di tabacco oltre a patologie cardiovascolari, respiratorie e diabete. Malattie che potrebbero essere prevenute rimuovendo la loro principale causa evitabile: il fumo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea inoltre il nesso tra fumo e problematiche ambientali: l’industria del tabacco, infatti, contribuisce anche al riscaldamento globale, alla deforestazione, al depauperamento di risorse. Un danno, come quello alla salute, grave e prevenibile.

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