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giovedì, Aprile 25, 2024
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Terremoto tra i Campi Flegrei e Napoli, l’esperto: “Cosa ci aspetta”

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Due distinte scosse sono state avvertite ieri sera dalla popolazione a Pozzuoli e nel circondario flegreo; la prima scossa, accompagnata anche da un boato alle 23,36 di intensità 2,2 della scala Ritcher, la più intensa e della durata di circa secondi, la seconda qualche minuto dopo di intensità inferiore. La profondità secondo i primi riscontri è tra i 2 ed i 4 chilometri con epicentro l’area tra la Solfatara e la zona Pisciarelli. Il terremoto è stato avvertito sia nella zona di Pozzuoli alta che sull’intero litorale flegreo dal quartiere di Bagnoli a Napoli fino ad Arco Felice e nell’entroterra fino a Quarto. Non si segnalano danni a persone e cose. I movimenti di questa notte fanno seguito alle scosse avvertite nella mattinata di venerdì scorso con epicentro sempre nei pressi della Solfatara.

«Rientra tutto nella dinamica di allerta gialla della caldera dei Campi Flegrei – spiega Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano – Non c’è assolutamente nulla di cui allarmarsi».

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LE CAUSE DEL BRADISISMO

Uno studio effettuato da un team di ricercatori dell’ Università della Campania Luigi  Vanvitelli,dell’Institut de Physique du Globe di Parigi e dell’Ingv di Napoli ha rivelato che a provocare il bradisismonell’area flegrea non sono le intrusioni magmatiche ma i gas provenienti dal serbatoio principale di magma, che si trova ad una profondità di 8 chilometri, un fenomeno inziato nel 2003.

LO STUDIO

Lo studio, è stato pubblicato su Scientific Report del gruppo Nature. Il team ha quindi analizzato 37 anni di dati geochimici relativi alle fumarole di Solfatara e Pisciarelli e dati geofisici di deformazione del suolo.

LE DICHIARAZIONI

Roberto Moretti, docente all’Istitut de physique du Globe di Parigi dice: «I dati geochimici indicano chiaramente che tra il 1983 e il 1984 fossero presenti tutti gli elementi coerenti con una migrazione di magma, cosa che non si evince dall’andamento dei dati dal 2000 a oggi. Questo escluderebbe per l’attuale bradisismo, l’ipotesi di emersioni di magma in superficie»

 

Mentre Giuseppe De Natale, dirigente di ricerca Ingv, spiega:  «Dal punto di vista dei dati geochimici, l’osservazione più importante finora trascurata è che l’andamento del sollevamento dal 2003 a ora è speculare rispetto all’abbassamento registrato tra il 1984 e il 2003. In pratica, lo stesso fenomeno che ha prodotto abbassamento, oggi sta agendo in maniera opposta, recuperando quindi una quota vicino a quella raggiunta nel 1984. E’ chiaro quindi che, anche dal punto di vista dell’ evidenza geofisica»

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