Messaggi d’amore, messaggi d’amore ovunque. Che importa se sono antiestestici, superflui, fondamentalmente inutili ed evitabili. Il gesto nasce dall’amore e, proprio per questo, va bene comunque. O, magari, anche no. Anzi, certamente no. Non va bene per niente. La città di Giugliano si è svegliata con un messaggio d’amore scritto un po’ ovunque, sui muri del centro storico cittadino, ma non solo. Il messaggio – “Ti amo bimba”, si legge – è stato dipinto anche nel quartiere Selcione, nel quartiere Montagnella, ma anche nella zona dello stadio De Cristofaro. Data l’applicazione ammirabile del nostro innamorato, continua ad essere sorprendente come l’amore spinga le persone a fare qualunque cosa. Anche deturpare il patrimonio cittadino, già di per se non esattamente ricco o, comunque, non valorizzato affatto. Il nostro innamorato ha imbrattato i muri dell’ex ospedale di piazza Annunziata a Giugliano.
“Ti amo bimba”, ma anche no: l’amore come offesa alla città
Palazzo che fa parte di un complesso centenario che comprende anche la stessa chiesa dell’Annunziata. Certo, non solo l’innamorato ha voluto lasciare il suo messaggio: anche qualche nostalgico del ventennio fascista desiderava ardentemente ripercorrere la sua personale interpretazione della storia. Ma, tant’è, il punto, segnalatoci da un nostro lettore, è un altro. E lo poniamo sotto forma di domanda: come si fa a non capire che il patrimonio storico e strutturale della città va preservato e protetto come se fosse una parte del nostro stesso corpo? E’ incomprensibile ed inaccettabile che, ancora oggi, si vada in giro a scrivere o disegnare ciò che ci passa per la testa sui muri di un palazzo centenario che, forse non è chiaro, è patrimonio di ogni residente. Non ce ne voglia la nostra “bimba” ma non ci importa nulla di chi la ami e di quanto la ami. Quelle scritte sono un’offesa alla città di Giugliano.