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domenica, Giugno 30, 2024
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Tredicenne morto a Gragnano, sequestrati pc e smartphone di Alessandro: analizzeranno le chat

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Con il materiale che sarà recuperato attraverso la perizia sui telefonini e sul pc di Alessandro i genitori potrebbero presentare una denuncia per stalking ai danni del tredicenne morto due settimane fa. A confermare questa ipotesi, strettamente collegata all’esame dei dispositivi elettronici, sono gli avvocati Mario D’Apuzzo e Giulio Pepe. Che rappresentano la famiglia del tredicenne di Gragnano precipitato da un’altezza di 15 metri lo scorso 1° settembre. Probabilmente perché vessato da un gang di bulli che lo perseguitavano in chat.

Ipotesi denuncia per stalking per i cyberbulli che hanno portato il tredicenne di Gragnano al suicidio

Al momento è presto per dirlo“, spiegano gli avvocati D’Apuzzo e Pepe. “Ma è chiaro che, se dovessero emergere altri profili di reato, siamo pronti anche a questa eventualità“. Una persecuzione che, a differenza del reato di induzione al suicidio, può essere contestata ai sei indagati due maggiorenni e quattro minorenni, tra cui l’ex fidanzatina di Alessandro soltanto su querela di parte. La denuncia per atti persecutori, dunque, potrebbe essere presentata ai carabinieri già nei prossimi giorni, non appena sarà noto il contenuto completo di quei messaggi che Alessandro avrebbe ricevuto per mesi, non confidandosi neanche con i genitori.

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Sequestrati computer e smartphone di Alessandro: ricostruiranno le conversazioni degli ultimi mesi con i bulli

Ieri mattina sono partite le operazioni peritali per eseguire le copie forensi del computer di Alessandro, del telefonino che lui stava utilizzando nelle ultime settimane e sullo smartphone che si era rotto due mesi fa. I tre dispositivi sono stati sequestrati dai carabinieri della stazione di Gragnano e della sezione operativa della compagnia di Castellammare di Stabia. Ieri sono stati affidati agli esperti del Ris di Napoli, incaricati di eseguire tutti gli accertamenti per estrarre copia integrale del contenuto delle cartelle e delle app sui telefonini e sul computer.

I messaggi degli ultimi due mesi potrebbero essere stati decisivi 

Un’operazione che permetterà di recuperare dalla memoria remota anche alcuni contenuti cancellati e le tracce per risalire agli autori di alcuni messaggi inviati tramite applicazioni che permettono l’anonimato. Attenzione particolare sarà riservata alle chat collegate ai social. Che conterrebbero, secondo l’ipotesi degli investigatori, i messaggi di insulti, minacce e di inviti a togliersi la vita rivolti al tredicenne. Ma soprattutto ai testi di quei messaggi ricevuti negli ultimi due mesi. Tra luglio e agosto, infatti, Alessandro potrebbe aver subito una pressione continua legata al ritorno a scuola.

Una promessa di appuntamento all’esterno dell’istituto scolastico dove avrebbe rischiato di incontrare quei cyber-bulli in carne e ossa. Pronti ad aggredirlo come avvenuto probabilmente una prima volta già durante l’estate. Nel frattempo, i genitori di Alessandro sono i primi a voler conoscere la verità su quanto accaduto al figlio. Hanno deciso di nominare un consulente di parte: si tratta di Paolo Dal Checco, esperto di informatica forense e cyber-security tra i più noti in Italia. Come i consulenti nominati da alcuni indagati, tutti avranno una copia del contenuto dei tre dispositivi. Per capire da cosa è stato travolto e stravolto il tredicenne negli ultimi mesi. (Il Mattino)

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