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sabato, Maggio 11, 2024
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Agguato al boss fuori al bar, sullo sfondo lo scontro tra i Troncone e i Volpe

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Sarebbe da ricondurre allo scontro tra i Troncone e i Baratto-Volpe l’agguato dell’Antivigilia contro il boss Vitale Troncone all’esterno del bar di famiglia. Un agguato effettuato da due sicari che hanno colpito il 53enne allo zigomo e ad una gamba. Nonostante la gravità delle ferite Troncone non ha mai perso conoscenza e, dopo l’arrivo di corsa all’ospedale San Paolo, l’uomo è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni restano serie. Sullo sfondo la rivalità con il gruppo di via Leopardi che, secondo gli investigatori, potrebbero aver scelto di punire al ‘cuore’ i nemici dopo aver già messo a segno l’omicidio del nipote di Vitale, Andrea Merolla. Ipotesi al momento direttamente collegate alla volontà di lanciare una precisa ‘risposta’ ad un altro omicidio eccellente, quello di Antonio Volpe (leggi qui l’articolo) ucciso nel marzo scorso. Oltre a questo basti considerare un altro episodio che potrebbe svelare il ‘legame’ tra i due delitti e cioè il fatto che la pistola utilizzata dai killer per uccidere Volpe in via Leopardi fu rinvenuta qualche giorno dopo dagli uomini del commissariato San Paolo in via Brigata Bologna (leggi qui l’articolo), strada che ricade nel’area dove è forte la presenza proprio dei Troncone. Gli agenti in quella occasione sequestrarono una pistola Walther P38 calibro 9 con matricola abrasa e priva di caricatore. Potrebbe dunque esservi un legame tra i due episodi: ieri i killer hanno agito con la chiara intenzione di colpire proprio Merolla, nipote di Vitale Troncone, che ha cercato inutilmente di salvarsi dalla pioggia di piombo dei killer dietro un distributore di carburante. Lì è stato finito prima di essere stato trasportato all’ospedale San Paolo dove è morto poco dopo.

Il ruolo di Volpe negli assetti di Fuorigrotta e l’omicidio Mercurio

Una pista che si basa sul ruolo di Volpe negli equilibri criminali della zona (non a caso viene indicato come il reggente di un proprio gruppo, i Baratto-Volpe) e sul fatto che il 77enne, anche se da tempo era uscito dai radar delle forze dell’ordine, potrebbe essere stato a conoscenza dei motivi dietro l’esecuzione di Gaetano Mercurio, guardaspalle di Troncone, e aver addirittura mediato tra opposte fazioni. Dietro tali ipotesi l’ombra di un potente clan del rione Traiano la cui forza sarebbe cresciuta esponenzialmente negli ultimi mesi: un gruppo ben strutturato e molto attivo nei traffici di droga tra Fuorigrotta, rione Traiano e Pianura. Secondo lo schema dunque l’omicidio di Andrea Merolla potrebbe essere una ‘vendetta’ per il delitto Volpe a sua volta ‘risposta’ all’uccisione di Mercurio.

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