Sacha Chang è stato finalmente catturato, dopo 48 ore di ricerche continue. Il giovane ha ucciso il padre ed un amico di famiglia durante mentre erano ospiti in casa sua per le vacanze.
La cattura di Sacha Chang
Dopo il delitto il giovane 21enne è scappato da casa nascondendosi tra i boschi. Stamattina, dopo circa tre giorni di fuga, il giovane è stato finalmente catturato. Era a pochi chilometri dal luogo del delitto e sarà portato prima in caserma e poi in ospedale: le sue condizioni di salute sarebbero buone.
La cattura ha fatto tirare un sospiro di sollievo anche agli abitanti della zona, che per oltre 48 ore hanno vissuto con apprensione la situazione. Molti eventi sono stati, infatti, cancellati ed i cittadini sono stati messi in stato di allerta. Quando è fuggito, Sacha non era armato, ma era considerato comunque un pericolo pubblico per il suo stato mentale.
La furia omicida ed il profilo psicologico
Il soggiorno a Montaldo Mondovì era l’ultima tappa di un breve viaggio che padre e figlio avevano intrapreso in Italia in questo periodo estivo. Sacha avrebbe dovuto ripartire il 17 agosto, mentre il soggiorno del padre Haring Chainfa Chang Lambertus da Ter Horst sarebbe durato ancora qualche giorno.
La furia omicida del ragazzo si è scatenata mercoledì scorso, 16 agosto: ha ammazzato il padre e poi ha rivolto il coltello verso il padrone di casa. La vicina di casa ha raccontato di aver visto Ter Horst scappare dalla villa con la schiena insanguinata e Chang che lo inseguiva. A spaventare il 21enne e metterlo in fuga sarebbe stato l’operaio che in questi giorni stava ristrutturando la casa.
Solo a quel punto ha lasciato cadere il coltello a terra e si è inoltrato nei boschi. Chi li ha incontrati in questi giorni di vacanza, ricorda l’atteggiamento schivo e cupo di Sascha Chang, che poi si è scoperto essere affetto da disturbi psichici.
