L'angelo custode di Vallanzasca
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La difesa, dunque, ha presentato reclamo. In aula era presente anche un imprenditore e volontario, un “angelo custode” amico di Vallanzasca e che è stato indicato come suo amministratore di sostegno in un procedimento civile. Ha spiegato ai giudici che lui lo accompagna “da sempre in comunità e non ha mai commesso alcuna violazione, non ha mai dato alcun problema”. Quei permessi, hanno chiarito i legali, “sono per lui una terapia, per mettere in moto cervello e parola”. E sarebbero anche funzionali, seconda i legali, per fargli mettere piede in una struttura di cura, dove poi potrebbe essere trasferito definitivamente.