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“Noi stiamo individuando un ente dove possa essere portato e quando l’ente ci darà l’ok faremo la richiesta di domiciliari”, hanno detto i difensori. I consulenti della difesa, psicologi e neurologi (Zago, Preti e Sciacco), parlano di un “quadro cognitivo e comportamentale deficitario”, di un “processo neurodegenerativo irreversibile”. A fine maggio dello scorso anno, però, era stata respinta la prima richiesta dei difensori di differimento pena, con detenzione domiciliare.
Il sostituto pg Rossana Penna, intanto, nell’udienza a porte chiuse, ha chiesto alla Sorveglianza di rigettare il reclamo, indicando alla difesa semmai di presentare una nuova istanza per i permessi.