E’ un fiume in piena Genny Carra, ex ras della ’44’ del rione Traiano (si tratta di un tratto di via Catone). E’ lui che ha spiegato come è nata la faida all’interno del clan Puccinelli-Petrone, faida morta sul nascere grazie all’arresto dei ‘ribelli’ e al maxi blitz che ha scompaginato il clan. Oltre a questo Carra ha rivelato agli inquirenti anche quali sono le maggiori piazze di spaccio dell’area occidentale. Piazze cresciute a dismisura durante la reggenza del triumvirato costituito dallo stesso Carra, da Vincenzo Cutolo (poi dissociatosi dalla camorra) e Francesco Pietrolungo.
«Rifornivamo le piazze di cocaina. Domenico Equabile? E’ una piazza di riferimento di spaccio di noi del clan Cutolo. Era gestita da lui e dai suoi figli e noi lo rifornivamo di un chilo, a volte 700-800 grammi, dipende dalla vendita che c’era. Prima avevamo rapporti con il figlio, Arturo Equabile poi lui dal 2014-2105, abbiamo avuto rapporti direttamente con lui. Era il gestore della piazza di via Tertulliano. Una delle piazze più forti nel rione Traiano è quella di Francesco Esposito. Era una persona di spicco per quanto riguarda lo spaccio al rione Traiano e noi lo rifornivamo di quasi due pacchi di cocaina al mese quando era piazza nostra. Dopo ce la siamo divisa con il clan Puccinelli».
L’articolo precedente: il racconto di Genny Carra sulla mala del rione Traiano
«Gli scissionisti volevano un consiglio da Cesi, il quale preferì però mandarmi subito a chiamare. Capite le loro intenzioni di costituire un gruppo autonomo e avere in gestione una piazza di spaccio nel rione Ises. Ciò in cambio della restituzione delle armi e della droga ai Puccinelli-Petrone, dissi loro che la cosa non mi stava bene». Secondo il racconto di Carra quest’ultimo provò a mediare ma non vi fu verso di far ragionare i ribelli. «A quel punto se ne andarono e si appoggiarono presso la Masseria Cardone. Da lì partivano e facevano incursioni sparando principalmente nelle piazze di spaccio del rione Ises. Questo fino a quando non sono stati arrestati».
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