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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Sauna, doccia solare, tapis roulant e una botola per nascondersi: il covo di Antonio Orlando [VIDEO]

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Si era attrezzato con doccia solare, sauna e tapis roulant per tenersi in forma durante il periodo di latitanza Antonio Orlando, 60enne, ritenuto il reggente del clan camorristico degli “Orlando-Nuvoletta-Polverino” operante nell’hinterland a nord di Napoli. L’uomo, inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia, era ricercato da 15 anni.
Nei suoi confronti erano state disposte due ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso emesse dal Gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. È stato catturato all’alba di questa mattina dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna in un appartamento a Mugnano di Napoli.

Nell’appartamento dove è stato stanato sono stati trovati diversi elementi che potrebbero essere utili alle indagini. Innanzitutto Orlando ha provato a bruciare documenti e pizzini quando ha visto i carabinieri oramai braccarlo nell’appartamento a Mugnano. Nel nascondiglio (LEGGI QUI I DETTAGLI SUL BLITZ) sono stati trovati diversi documenti, tra cui una carta d’identità col suo volto ma dati anagrafici diversi ed una tessera sanitaria. 

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GUARDA IL VIDEO DELLA CATTURA

Caccia alla rete di connivenza. 

Naturalmente le indagini non si fermano qui. I militari adesso passeranno al setaccio tutte le carte per risalire alla rete di connivenza che ha coperto in questi lunghi 15 anni la latitanza di Antonio Orlando. Nell’appartamento, infatti, sono state trovate vivande, bottiglie di vino costose ed oggetti preziosi. Dunque c’era una o più persone che lo hanno assistito in questi anni. Una rete di connivenza ben stretta su cui i carabinieri hanno stretto il cerchio.

Oltre ai documenti e pizzini bruciati, i carabinieri hanno trovato anche diverse lettere e diverse migliaia di euro. C’era anche una botola che però il latitante non è riuscita ad azionare perchè stanotte era solo. Secondo gli investigatori Orlando era pronto a cambiare rifugio. La sua latitanza si muoveva tra l’Italia ed estero.

 

 

 

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