Ucciso e gettato in una fossa, chiesto l’ergastolo per Gaetano Formicola, figlio del boss Ciro di San Giovanni a Teduccio, e per Giovanni Tabasco, suo presunto complice, per l’omicidio di Vincenzo Amendola. Omicidio premeditato, aggravato dai futili motivi e dalla finalità camorristica è l’accusa per i due imputati. Alla sbarra anche un terzo imputato, Raffaele Morra, accusato di aver partecipato all’occultamento del cadavere: per lui è stata chiesta la condanna a sei anni di reclusione. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile nel processo.
LA DINAMICA
Vincenzo Amendola, la vittima dell’omicidio, aveva appena 18 anni. Era il 5 febbraio 2016 quando scomparve. In quel periodo Vincenzo si era avvicinato ai Formicola, gli faceva da factotum e frequentava spesso la loro casa. Fu così che si sparse la voce che si fosse invaghito della moglie del capoclan, e la voce arrivò fino in carcere, all’orecchio dello stesso boss che ne parlò con i familiari. Di qui, secondo la ricostruzione della Procura, la decisione del figlio Gaetano Formicola di eliminare il 18enne. Un progetto compiuto, sempre secondo l’accusa, con l’aiuto di Giovanni Tabasco e nella fase dell’occultamento del cadavere anche con la complicità di Raffaele Morra.