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venerdì, Maggio 10, 2024
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“Voleva parlarne prima coi familiari”: Gigi Riva ha rifiutato l’angioplastica, poi l’arresto fatale

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Camera ardente allo stadio di Cagliari per contenere la folla che vorrà rendere l’ultimo omaggio a Gigi Riva, il bomber dello scudetto scomparso ieri sera all’età di 79 anni. Mentre i funerali si terranno domani pomeriggio nella Basilica di Bonaria.

La decisione è stata presa da familiari, Comune e Prefettura durante una riunione questa mattina. Ancora da definire gli orari. Alla base della scelta la necessità di un luogo anche simbolico per accogliere le migliaia di persone che saranno a Cagliari per salutare Rombo di Tuono. Sarà monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, a celebrare i funerali di Gigi Riva. La messa si terrà domani, mercoledì 24 gennaio alle 16, nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria. Intanto sono in corso i preparativi per allestire la camera ardente alla Unipol Domus. Attese migliaia di persone allo stadio per dare l’ultimo saluto a Rombo di Tuono.

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Tanti tifosi alla sede dei Cagliari club di via Ariosto per una foto accanto alla statua di Gigi Riva. La processione è iniziata questa mattina presto. Niente fiori, ma tanta commozione: a più di uno, nel toccare l’opera realizzata una cinquantina di anni fa da un artigiano cagliaritano, è scesa una lacrima. La statua di Riva ha una storia molto particolare: per anni è stata ospitata nel bar cagliaritano di Marius, storico capobanda dei tifosi rossoblù. Poi è finita addirittura sul palco di una rappresentazione teatrale. Da oltre dieci anni è al Cagliari club di San Benedetto.

Il medico: “Ha rifiutato l’angioplastica”

Gigi Riva ha rifiutato un intervento di angioplastica che avrebbe potuto salvargli la vita. A parlare, nelle ore successive alla morte di Rombo di Tuono sono i medici dell’ospedale Brotzu di Cagliari, dove l’ex attaccante, 79 anni, è stato ricoverato ieri. “Avremmo eseguito subito l’angioplastica se il paziente avesse dato il consenso. Purtroppo questo non è avvenuto – spiega il direttore Bruno Loi e non si possono fare interventi contro la volontà del paziente e quindi abbiamo dovuto aspettare. Lui avrebbe voluto parlarne coi suoi familiari. Purtroppo queste situazioni possono precipitare anche improvvisamente e in quella situazione diventa poi difficile intervenire. Purtroppo è quello che è capitato”.

Nel pomeriggio l’attaccante più prolifico della storia della Nazionale era di buon umore, scherzava con i medici e si preparava per la cena. Poi, alle 17.50, la situazione è precipitata. “L’arresto cardiaco è intervenuto improvvisamente e siamo stati costretti a praticare le manovre rianimatorie e portarlo in sala durante il massaggio cardiaco – spiega Loiin queste situazioni diventa difficile poter riaprire le coronarie e siamo riusciti solo parzialmente a farlo. Ma non è stato sufficiente per poter riprendere un’attività cardiaca adeguata”.

Il figlio Nicola, nel frattempo, una volta parlato con i medici si era convinto. Era tranquillo, perché la situazione sembrava sotto controllo, e così avevano deciso di comune accordo di aspettare qualche ora ancora: “Papà lo operiamo domattina. E così ci leviamo questo pensiero. Per fortuna si può risolvere”. Purtroppo invece non è andata così e quel tempo, quel tentennamento, col senno del poi è risultato fatale.

I fischi a Riyadh

La finale di Supercoppa tra Napoli e Inter è stata macchiata da dai fischi del pubblico dell’Al Awwal Park Stadium durante il minuto di silenzio in ricordo diGigi Riva.

Con l’immagine di Rombo di Tuono trasmessa sugli schermi dello stadio e lo speaker a spiegare cosa stesse succedendo per “uno dei più grandi del calcio italiano”, la reazione del pubblico è stata aberrante. Dagli spalti si sono infatti alzati dei fischi vergognosi, che hanno coperto gli applausi dei tifosi, giornalisti e giocatori italiani in campo.

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