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sabato, Maggio 11, 2024
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Camorra. La fuga di Michele Zagaria: così il boss scappò dalla morsa della polizia

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Continuano ad emergere particolari in merito alle fasi che precedettero la cattura del super boss dei Casalesi, Michele Zagaria, e dei retroscena che permisero di arrivare nel bunker dove stava trascorrendo l’ultima fase della sua lunghissima latitanza. Complici nella sua vita da “fantasma”, secondo le indagini della Procura, furono i fratelli Nicola e Vincenzo Inquieto.

La Direzione Distrettuale Antimafia accusa Nicola Inquieto di connivenza, in qualità di intestatario o comunque di formale titolare di attività imprenditoriali in realtà riconducibili al boss. “Tali attività – scrive il giudice Federica Colucci nelle 324 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare – si pongono come momenti attraverso i quali il clan controlla le attività economiche e le utilizza per investire i proventi illeciti derivanti dalle attività dell’organizzazione, nonchè quale strumento per ripulire i citati proventi ottenendone, altresì, occasione per produrre ulteriori redditi”. 

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LE PAROLE DEI PENTITI

Vincenzo Inquieto fu arrestato insieme al boss il 7 dicembre del 2011 e successivamente scarcerato quattro anni dopo per espiazione della pena. “Basti pensare che Inquieto Vincenzo, persona a casa della quale è stato catturato Michele Zagaria, gli era stato presentato da De Luca Augusto, fratello di Ernesto, entrambi cugini di Massimiliano. Il loro rapporto risale addirittura al 1997-1998 data dalla quale Michele Zagaria ha usufruito dell’appoggio della famiglia Inquieto. Infatti si è anche servito del fratello Nicola, acquistando a suo nome una casa a San Cipriano dove poi fu rinvenuto il fratello Zagaria Carmine e dove fu scoperto un nascondiglio. Dopo il rinvenimento, per allentare la tensione delle forze dell’ordine, Zagaria Michele allontanò Inquieto Nicola mandandolo in Romania così affidandosi nuovamente al fratello Inquieto Vincenzo” – queste alcune delle dichiarazioni a verbale del pentito Antonio Iovine “o’ ninno” riportate ‘Campania Crime News’.

IL BUNKER

“In relazione ad Inquieto Nicola – racconta ancora Caterino in un secondo verbale datato 2016 – ho già riferito circa l’irruzione che i Carabinieri di Casal di Principe
fecero all’interno dell’appartamento di via Po di San Cipriano, dove era in costruzione
un bunker. In questo appartamento, prima di Nicola, ci abitava Vincenzo Inquieto.
Tornando al bunker ed al giorno della perquisizione, rispetto a quanto già riferito,
devo precisare che io pensavo che Michele fosse all’interno dell’abitazione perchè
non lo vedevo dal giorno prima. Perciò mi recai da Pasquale Zagaria dicendogli che i
Carabinieri avevano arrestato proprio Michele Zagaria. Poi seppi che di fatto che
Michele Zagaria aveva cambiato idea all’ultimo momento e si era recato in un’altra
abitazione“. 

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