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venerdì, Giugno 14, 2024
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Di Caprio e i rapporti con l’ispettore: “La Polizia non serve a niente”

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Massimiliano Di Caprio non si accontentava degli introiti della storica pizzeria Dal Presidente ai Tribunali ma voleva espandersi. Di certo all’imprenditore, arrestato ieri nel corso dell’operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condatta dalla guardia di finanza, non mancavano le idee: da Capri a Dubai, passando poi dalla pizza al pane e viceversa.

Proprio il panificio è al centro delle indagini e per gli inquirenti cristallizzerebbe il rapporto tra Di Caprio e Guido Albano, l’ispettore di polizia finito ai domiciliari per “il reato di cui agli artt. 110, 81 cpv, 61 n.9, 512-bis, 416 bis.1 c.p. perché in concorso (con Di Caprio, Deborah Capasso e Giulia Nappo, ndr) e previo accordo tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, commesse anche in tempi diversi, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali e/o di agevolare la commissione dei delitti di cui agli artt. 648 bis e 648 ter c.p.”.

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Proprio in relazione al’apertura del panificio di via dei Tribunali 73 da parte di Di Caprio, è emersa nel corso delle indagini la figura dell‟ispettore Albano Guido. Secondo quanto riscontrato dagli inquirenti, Albano avrebbe fornito la propria collaborazione nella risoluzione delle questioni relative alle autorizzazioni ed ai permessi necessari all‟apertura del nuovo esercizio commerciale del Di Caprio. Ma non solo, dalle indagini verrebbe fuori anche l’interessamento del poliziotto alla gestione della panetteria, come ad esempio il reclutamento di personale addetto alla panificazione e la scelta dei prodotti da utilizzare per gli impasti.
Inoltre Albano viene menzionato da Di Caprio, il quale asserisce che l’ispettore gli avrebbe corrisposto 20mila euro (anche se i finaziari non hanno evidenziato alcun flusso di denaro tra i due, ndr), senza però risultare titolare di quote della DI.PA srls, società proprietaria del panificio.

Di Caprio si sfoga con la commercialista

Rilevante è la conversazione tra Massimiliano Di Caprio e la commercialista Giulia Nappo (finita ai domiciliari), dove l’imprenditore si lamenta per il poco peso di Albano nella risuluzione di problematiche relative all’apertura dell’attività di panificazione.

Nappo: “Aspettate Massimo, mi ha detto (riferendosi ad Albano) che per la fine … Massimo per febbraio abbiamo tutto …”

Di Caprio: “Guido è un altro ciarlatano bugiardo pure lui. Dal mese di agosto. Dottoressa non lo date retta.  L’ha fatto con me… Massimo a luglio, Massimo ad agosto, Massimo a settembre, Massimo ad ottobre, Massimo a novembre, Massimo a dicembre, Massimo a gennaio”

La conversazione prosegue e si parla ancora dell’ispettore.

Di Caprio: “Neanche a Guido non gli voglio dire niente più… Guido è
belll.. Guido … io pago i fitti e lui: “me lo vedo io”… io pago i fitti … e lui: “me lo vedo io”
… ma dottoressa che stiamo facendo gli scemi qua…?!”.

Nappo: “Ma quello Guido è socio con voi Massimo…??” Non vi ha mai dato niente Guido…? Ma lui vi ha mai corrisposto qualche cosa per l‟attività?

Di Caprio: “20.000,00 € ma io glieli do indietro. 20.000,00 €… ho pagato solo i padroni di casa con 20.000,00 €, voi le sapete le spese che ho fatto, 60.000,00 € solo il forno … 50 … 70 il cuoco, 20 i lavori, 17 a Carlino/Carrino (fonetico ndr), viene Guido bello bello !! Ma che ha capito Guido … ma che tengo … ma poi non serve a niente dottoressa, la Polizia non serve a niente proprio, si fanno solo i pi… tra di loro …”.

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