GIUGLIANO: 500 LSU IN PROTESTA PRESSO L’ASSESSORATO PER LA STABILIZZAZIONE

Da mesi i lavoratori socialmente utili di Giugliano lottano per vedersi riconosciuti i loro diritti alla stabilizzazione. Dal maggio scorso la polemica dei lavoratori giuglianesi si è fatta sempre più accesa. Il giorno otto del mese di Maggio 2007 si tenne un incontro presso l’Assessorato regionale al lavoro- cui non partecipò, però, il sindaco giuglianese Taglialatela- per chiarire le disponibilità della Regione che nel passato dicembre -2006- aveva annunciato per gennaio 2007 i decreti attuativi per l’utilizzo dei circa 10milioni di euro stanziati per la stabilizzazione degli Lsu campani. Due dei dieci milioni sarebbero dovuti essere stanziati per gli Lsu della Provincia di Napoli. Di fatto dal maggio scorso si attende ancora la stabilizzazione di quei 47 lavoratori socialmente utili, per i quali dovevano essere attuati a breve dei “percorsi” risolutivi.
Stanchi di non essere ascoltati dalla Regione, i 47 LSU del comune di Giugliano si sono uniti con i vicini “colleghi” di Qualiano e Melito. I Lavoratori qualianesi ammonterebbero a circa 40 uniti, poi, ai 36 di Melito. Questa mattina i circa 130 Lsu si sono uniti per tentare di “strappare” qualche promessa all’Assessorato al Lavoro, retto da Corrado Gabriele. Dalle 9:30 di questa mattina i 130 precari del sociale hanno dato vita ad un vero e proprio picchetto sotto la sede dell’Assessorato, presso l’isola A6 del centro direzionale di Napoli. “Il governo- ha esordito Peppe Pragliola, coordinatore Lsu Giugliano- ha evidenziato qualche apertura per definire le linee di stabilizzazione. Ora noi chiediamo che la stessa apertura, nei nostri confronti, la mostri anche la nostra Regione”. “Quello che chiediamo- ha concluso Pragliola- è un vero programma di stabilizzazione”. Incredibile la manifestazione di solidarietà nei confronti dei manifestanti. Partiti, come detto, in 130 si sono ritrovati alle soglia delle porte dell’Assessorato al Lavoro in più di 400. “Tutti i Comuni del comprensorio sono accorsi- dichiara Peppe Pragliola- per testimoniare la loro voglia di cambiamento”. “Non siamo stati convocati ma di sicuro abbiamo fatto rumore. Ed era quello che volevamo”.