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Giugliano, l’impianto fu inaugurato a dicembre e non è mai stato aperto

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Inaugurato e mai aperto. Il parco Ammaturo, cittadella sportiva nata all’interno dell’ex villa del boss Rea, è chiuso al pubblico nonostante la grande inaugurazione dello scorso 13 dicembre. La struttura doveva essere fruibile da gennaio, ma a più di tre mesi dalla fine dei lavori la villa resta vuota, anche se sorvegliata all’ingresso dal custode. La piscina, fiore all’occhiello del centro polisportivo, è piena d’acqua, mentre le sale didattiche, la biblioteca, l’ala conferenza e tutti i macchinari sportivi per il fitness e il tempo libero non ci sono. Sembra che, a bloccare l’apertura, siano stati i documenti per l’acquisto degli attrezzi adibiti alla palestra. Gli atti e la documentazione sono bloccati negli uffici dell’ente Provincia. A confermarlo, i due consiglieri provinciali, Raffaele Topo capogruppo del Pd, e Luigi Guarino, Forza Italia. «È solo uno stop legato alla burocrazia niente di più», dicono. A essere dissonanti però, sono le dichiarazioni riguardo l’apertura. «Il centro polisportivo aprirà massimo tra dieci giorni. Ci sono stati degli impedimenti in Provincia niente di più» dichiara Topo, mentre Guarino è più scettico: «Credo che l’apertura slitterà a dopo le elezioni. C’è un po’ di subbuglio adesso». Difficile quindi stabilire una data precisa per la definitiva apertura al pubblico, ma gli sportivi già lamentano gli eccessivi ritardi della consegna del palazzetto: «Che senso ha avuto inaugurarlo in fretta e furia e poi non aprirlo ? – dice un atleta – Ieri sono venuto a chiedere delle informazioni, mi hanno detto che c’è bisogno di molto tempo ancora». Per l’apertura a gennaio ci aveva scommesso anche lo stesso Comune, gli intoppi però hanno smentito ogni pronostico. «Non riusciamo a ottenere una struttura sportiva in città – dicono alcuni ragazzi – Anche la piscina di Casacelle è pronta da mesi ma chiusa, oggetto di vandali che puntualmente irrompono all’interno recando danni. Per avere il palazzetto di basket ci sono voluti anni, speriamo non finisca allo stesso modo». La gestione della struttura spetta alla Provincia e alla fondazione Marotta, che prediligerà, quando il polo sportivo sarà finalmente aperto, giovani affetti da disabilità. Ai diversamente abili spettano anche i piccoli appartamenti della casa famiglia che nasceranno nel parco Rea, di fianco la villa che dovrebbe essere centro polisportivo. L’intero parco era destinato a divenire polo di legalità. Per adesso però ad essere utilizzata è solo la caserma della Guardia di Finanza, inaugurata un anno fa circa. Il Tribunale Metropolitano, il centro universitario e la casa famiglia dovranno ancora attendere, così come il centro polisportivo costato migliaia di euro.

CRISTINA LIGUORI
Il Mattino il 13/03/08

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