PUBBLICITÀ
HomeRassegna Stampa«COSTRUIAMO UN AEROPORTO IN MEZZO AL MARE DI LICOLA»

«COSTRUIAMO UN AEROPORTO IN MEZZO AL MARE DI LICOLA»

PUBBLICITÀ

Riportiamo la lettera di un lettore del quotidiano “Il Mattino” pubblicata a pagina 10 dell’edizione di ieri (13/03/2008), nella rubrica “Risponde Pietro Gargano”. (Titolo originale: «Facciamo un aereoporto in mezzo al mare»)

«Se mi è concesso un po’ di spazio, vorrei condividere un sogno la cui attuazione darebbe una sferzata positiva all’asfittica economia napoletana. È frustrante pensare che in questa terra essere propositivi è difficile, mentre altrove le proposte utili sono realizzabili. Il progetto: un aeroporto internazionale in mezzo al mare. Detto così, il lettore passerà alla prossima lettera, ma se posso abusare della sua pazienza, proverei a illustrare alcune cose. L’aeroporto dovrebbe essere costruito a 3/4 km al largo della costa di Licola dove i fondali sono idonei per profondità e substrato; progetti simili sono realizzabili come l’aeroporto giapponese di Osaka. Dovrebbe avere una forma simil quadrata con piste omnidirezionali lunghe 4 km in modo da permettere l’atterraggio anche degli aerei più grandi in qualsiasi condizioni di tempo e di vento, eliminando il pur remoto attuale pericolo di impatto con le abitazioni durante le fasi di atterraggio/ decollo. Verrebbe dismesso l’aeroporto di Capodichino, ormai al centro della città. I suoi suoli potrebbero essere sfruttati come sede di attività produttive, case e verde pubblico; sarebbe un volano per l’economia cittadina, con incremento di valore dei luoghi circostanti oggi degradati (Secondigliano, Scampia, Casavatore, Casoria e via dicendo). L’aeroporto militare sarebbe trasferito da Capodichino a Licola avendo a disposizione finalmente piste e spazio a esso dedicati in modo da non intralciare il traffico aereo civile. Non ci sarebbero più pericoli e proteste per le rotte ora utilizzate, che determinano il sorvolo delle abitazioni civili. L’aeroporto sarebbe facilmente, e con poca spesa, congiunto alla costa tramite un ponte collegato con la tangenziale. Sarebbe raggiungibile col trasporto pubblico in quanto basterebbe allungare di poco la Circumflegrea che potrebbe essere raddoppiata; la linea ferrata correrebbe sul ponte. Licola e zone circostanti vedrebbero decuplicare il valore dei suoli e degli immobili; e l’economia del posto avrebbe un incremento notevole. L’isola artificiale-aeroporto potrebbe inoltre essere dotata a est di un braccio circolare aperto che fungerebbe come molo di un porto ben protetto; potrebbero essere trasferiti qui i traghetti da e per Pozzuoli, liberando il porto della cittadina. La distanza da Ischia e Procida sarebbe ridotta con risparmio di tempo e carburante, e incrementata la sicurezza in mare in quanto le rotte commerciali non incrocerebbero più quelle da diporto nel canale di Procida. Si libererebbe Pozzuoli dal traffico congestionato dovuto al flusso dei turisti in partenza per le due isole che invece arriverebbero tramite tangenziale o Circumflegrea; lo stesso molo sarebbe utilizzato come punto di approdo del Metrò del mare in modo da collegare facilmente i cittadini di tutta la costa campana con l’aeroporto internazionale. L’isola sarebbe dotata di un altro lungo braccio a ovest che fungerebbe da molo; potrebbe essere trasferito qui, da Nisida, il quartier generale della Nato; ciò comporterebbe la liberazione di tutto il molo di Nisida che potrebbe finalmente essere dedicato al turismo e alla nautica da diporto con ricadute economiche eccezionali per l’area flegrea. Le navi della Nato avrebbero facile accesso e messa in sicurezza e quindi aumenterebbe la loro presenza con beneficio occupazionale; sarebbe oltretutto più agevolmente raggiungibile dal personale oggi di stanza a Gricignano. Un altro molo potrebbe essere costruito sul lato nord, dedicato alla nautica da diporto, a strutture ricettive e spiagge attrezzate. Invece di inviarle in Germania, le ecoballe di monnezza potrebbero essere usate per il riempimento dell’isola artificiale; a queste potrebbero essere mischiato il materiale (colmata a mare, sabbia sporca e così via) proveniente da Coroglio che dovrebbe essere eliminato inviandolo a caro prezzo a Piombino. L’isola potrebbe essere usata inoltre come sversatoio del materiale da risulta dell’edilizia campana; e tutto ciò senza inquinare il mare in quanto sarebbe come un riempimento di una vasca a tenuta stagna. Il progetto potrebbe essere realizzato in project financing senza aggravio sulla spesa pubblica. Permettetemi di sognare.

PUBBLICITÀ

Alfonso Giannoni

Si figuri, sono tempi in cui si sogna così poco. Ma pubblichiamo la sua proposta, gentile signor Giannoni, non solo perché un’impresa simile l’hanno già realizzata in Giappone, a Kansai nella baia di Osaka, nel 1994: già una volta a Napoli è capitato che quando un geniale signore di nome Lamont Young propose di realizzare una linea metropolitana, gli risero in faccia. Era il 1872.

Pietro Gargano

ILMATTINO

edizione del 13 MAR 2008

PUBBLICITÀ