Ha mosso i suoi primi passi nella squadra della sua città natale, il Marano calcio e poi nella Damiano Promotion di Carmine Tascone, ma ora Salvatore D’Elia, 18 anni, gioca nella Primavera della Juventus, club per il quale presto debutterà in serie A. Tratti somatici che rievocano quelli di talentuosi calciatori sudamericani, quest’anno ha già sfiorato per ben due volte l’esordio nella massima serie. Un debutto che sembra destinato ad essere rimandato ancora per poco tempo. È un esterno sinistro di difesa dotato di una buonissima tecnica individuale, ma soprattutto di capacità dinamiche fuori dal comune. Nel capoluogo piemontese si è ambientato al meglio, ma il giovane difensore partenopeo, che ha vissuto il dramma dei due compagni di squadra morti nel 2006 quando giocava nelle fila della Berretti, resta fortemente legato alle proprie radici e al Napoli, la squadra del cuore con la quale sogna di giocare in un futuro non troppo lontano. “Giocare con il Napoli – ammette D’Elia – sarebbe il coronamento di un sogno. Certo, a Torino mi trovo benissimo e spero di esordire al più presto in serie A con la Juventus, ma devo dire che il richiamo dei colori azzurri esercita su di me un fascino fortissimo”. Archiviati per un attimo i sogni, Salvatore parla della sua esperienza bianconera: “Ho legato molto con i giocatori di origine campana: Nocerino, Palladino e Molinaro, ragazzi sempre prodighi di consigli nei miei confronti. Una fiducia che riscontro anche nell’atteggiamento di mister Ranieri, che stimo molto sia per le capacità tecniche che per le doti umane”. Poi, quando gli si chiede del giocatore al quale si ispira, D’Elia non ha dubbi: “Gianluca Zambrotta è da sempre il mio idolo”.
Ferdinando Bocchetti
Il Mattino 09/04/08
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