GIUGLIANO – La mano maledetta dei piromani ha colpito ancora. Una densa nube di fumo ha avvolto ieri mattina l’area di San Francesco a Patria, a ridosso dell’ex Pirelli di Giugliano. Alle fiamme è stato dato un grosso quantitativo di rifiuti non ancora identificati. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti della Polizia Municipale. Il rogo è stato individuato in un’area recintata a poche centinaia di metri da Qualiano, in una delle campagne che fiancheggiano la circumvallazione esterna. Un incendio circoscritto in pochi metri dal quale, però, si sono levate cortine minacciose. Le colonne di fumo, sospinte dal vento, hanno infatti adombrato il cielo nel raggio di molti chilometri: la cappa cupa era visibilissima persino da Villaricca.
Molti gli interrogativi sull’incendio e sul tipo di rifiuti bruciati. A prima vista, sembra che siano stati dati alle fiamme nastri magnetici e lastre di eternit. Preoccupa la presenza di una sostanza rossastra e polverosa, forse scarti industriali. Sembra cenere, è una polvere finissima in vicinanza della quale si avverte senso di nausea e disgusto.
L’ALLARME – Rifiuti incendiati, cresce l’allarme nel triangolo Qualiano -Villaricca- Giugliano. E’ la “terra dei fuochi”, secondo il rapporto Ecomafie 2003 di Legambiente presentato alcuni giorni fa. Non passa notte, in questa terra di nessuno, che i “cerini selvaggi” non colpiscano con determinazione. Accatastano rifiuti speciali, scorie tossiche, pneumatici. Appiccano fuochi a raggiera, dai quali si sprigionano i fumi della diossina. E mentre carabinieri, polizia, vigili del fuoco cercano di fermare le fiamme in una campagna dell’hinterland, le fiamme tornano a divampare in un’altra zona, in una strada poco lontano. E’ un gioco al massacro in cui non ci sono morali da difendere. I piromani colpiscono quotidianamente, con stracci e taniche di benzina, creano trappole di fuoco a lenta combustione. Fuggono via e lasciano dietro una rabbia e una sola certezza: quel territorio non sarà più come prima.
