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venerdì, Aprile 19, 2024
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AMMINISTRATIVE, LA LUNGA CORSA DI GIUGLIANO

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IL FORUM. Intervista ai candidati




dall’inviato a GIUGLIANO




GIUGLIANO – Pochi i manifesti elettorali in giro. Ma se i muri stanno ancora zitti, a 21 giorni dalle elezioni, gli aspiranti sindaco hanno già preso a parlare. Anche a Giugliano, terza città della Campania, la politica si è tolta il doppiopetto. E nonostante qui si giochi la battaglia elettorale più importante della Regione, i politici continuano a preferire il vecchio metodo: non comizi di piazza (non ancora), ma il più tradizionale “porta a porta”. La gara ai consensi si gioca tutta su ambiente e bonifica: basta coi rifiuti, è il leitmotiv che scandisce il programma di ogni lista. Vince chi promette di più: vecchi lupi e nuove leve della politica sanno bene che sulla valutazione finale peserò una manciata di voti. La sfida è tutta tra Francesco Tagliatatela (centrosinistra) e Umberto Sequino (CdL). In leggero vantaggio è dato il candidato dell’Ulivo. Corrono da soli Cesare Basile per la lista civica “Giugliano lido” (il secondo partito nel litorale nel 2001) e Raffaele Bruno, un pezzo da novanta di Fiamma Tricolore.

IL CENTROSINISTRA – Rischiavano di gareggiare separati, gli otto partiti del centrosinistra (Ds, Margherita, Uder, Prc, Verdi, Idv, Sdi, Repubblicani). Poi il ramoscello d’ulivo è spuntato d’incanto la notte antecedente la presentazione delle liste. Tutti d’accordo sul nome di Francesco Tagliatatela, 38 anni, architetto, già assessore nelle Giunte del sindaco Giacomo Gerlini (Ds). Il nome di Taglialatela, sul quale ha scommesso il segretario provinciale della Quercia, Diego Belliazzi, ha convinto anche la Margherita, che sembrava decisa a correre da sola pur di non concedere il candidato ai Ds (che avrebbero riproposto Gerlini).

IL CENTRODESTRA – Pace fatta anche all’interno della CdL. An, Fi e Udc propongono come candidato sindaco Umberto Sequino, 50 anni, ex presidente del Consiglio in quota Udc. L’accordo sembrava sempre più lontano: a sponsorizzare Sequino erano la corrente “liberale” dell’Udc e una parte di Forza Italia. Diversamente, il gruppo dei nuovi democristiani vicino a Pianese e Pomicino avrebbe gradito la candidatura di Migliaccio (Udc), mentre l’altra corrente di Forza Italia (con in primis il sottosegretario Martusciello) ha insistito fino all’ultimo sul nome di Maisto, vicesegretario provinciale del partito azzurro. Sequino l’ha spuntata tra i venti delle polemiche e le diatribe infuocate. E per ora tutti, all’interno della CdL, si stringono all’ex presidente del Consiglio. “Rotture all’interno del Polo non ce ne sono mai state. Una trovata giornalistica” sentenzia ironico.

LA CAMPAGNA ELTTORALE, entrata nel vivo solo da pochi giorni, è un mordi e fuggi. Perché i candidati sono adesso attesi dai segretari dei partiti alleati e poi ci sono gli incontri con le categorie. Infine, sino a notte tarda, la riunione organizzativa con i membri delle liste. Ma anche i cronisti della maratona elettorale devono correre.




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TAGLIALATELA (CENTROSINISTRA): «LA MIA RICETTA PER GIUGLIANO»



GIUGLIANO (Ugo Ferrero) – Architetto, 38 anni, sposato con due figli maschi. Francesco Tagliatatela è il candidato sindaco per il centrosinistra alle amministrative di Giugliano.


Il suo nome è riuscito in extremis a mettere tutti d’accordo all’interno del centrosinistra. Com’è riuscito in quest’impresa?

Innanzitutto devo ringraziare le forze politiche di centrosinistra per aver scelto con molta responsabilità la strada dell’unità piuttosto che far prevalere le esigenze, ugualmente legittime, dei singoli partiti. E’ stato un lavoro duro, portato a termine grazie all’impegno dei segretari dei partiti. Siamo riusciti a mettere insieme il più vasto schieramento proprio per puntare a vincere una battaglia elettorale non facile.

E’ stato difficile ricompattare l’Uder con Margherita e Ds?
Ha vinto il buon senso. L’obiettivo dell’unità è stato raggiunto in virtù delle responsabilità che ognuno di noi si è assunto. Grazie ad un candidato sindaco di garanzia, siamo riusciti ad assicurare una crescita equilibrata di tutta la coalizione e una totale indipendenza da soggetti politici estranei alle segreterie dei partiti.



Cosa L’ha spinta ad accettare la guida della coalizione?

Innanzitutto la prospettiva di questa unità delle forze politiche. E poi la possibilità e la voglia di mettere a disposizione di questa città la competenza che ho maturato nel campo della pubblica amministrazione. In quanto architetto, ho continuamente a che fare con i progetti e ha maturato capacità di sintesi nel formulare un’idea e nel concretizzarla.


Lei è stato assessore nella prima Giunta di Gerlini dal ’93 al ’97 e successivamente responsabile dell’ufficio tecnico. E d’altronde Gerlini è stato fino all’ultimo momento il più probabile candidato per il centrosinistra. Lei rappresenta dunque la continuità con le vecchie amministrazioni dell’Ulivo?
In un certo senso, sì. Ho fatto parte della prima Giunta guidata da Gerlini che è riuscita, nel giro dei primi quattro anni, a programmare innumerevoli opere di trasformazione di questa città che sono ancora evidenti. Sono attualmente in corso diversi lavori che hanno il merito di qualificare il tessuto urbano della città.



Al momento il centrosinistra è dato in leggero vantaggio rispetto alla CdL. Come pensate di sfruttare questa iniziale facilitazione?

Non so di questo vantaggio, mi auguro che sia davvero così. Il vantaggio, qualora dovesse esserci, occorre conservarlo. Il lavoro impegnativo consiste nel tenere alta l’attenzione della coalizione fino al giorno precedente la consultazione elettorale. Mi auguro di sapere lavorare insieme alle forze politiche del centrosinistra proprio in questa direzione: far sì che la partecipazione dei cittadini, con la quale è possibile misurare attualmente il consenso, resti tale fino alla fine della campagna elettorale.



Quali sono i punti più importanti del suo programma elettorale?

Innanzitutto la questione ambientale. E’ necessario dare risposte concrete per la salvaguardia e la tutela del territorio: siamo impegnati in tal senso a programmare diversi progetti e una serie di metodologie con le quali eseguire queste iniziative. In particolar modo, si tratta di strumenti di ricerca dei finanziamenti e di valorizzazione delle risorse territoriali già esistenti.

Stiamo lavorando ad un nuovo screening per l’individuazione degli impianti inquinanti e all’adozione di nuovi interventi per la mitigazione del rischio ambientale.
Esiste poi un programma di opere pubbliche da realizzare per superare le carenze immediate del territorio e di altre strutture indispensabili per la crescita culturale della nostra cittadinanza.

Siamo inoltre impegnati nella ricerca di soluzioni per la questione del lavoro: sviluppo degli insediamenti produttivi che controbilancino l’enorme quantità di edilizia abitativa che si è realizzata negli ultimi vent’anni sul territorio. E’ necessario poi dare importanza alle trasformazioni urbanistiche di questa città.
Occorre inoltre affiancare ai grandi temi anche i piccoli problemi che la gente mi sta segnalando in questi giorni. In campo culturale, è necessario non solo organizzare iniziative che hanno la durata di una manifestazione, ma delle vere strutture permanenti che possano diventare un punto di riferimento per i giovani.



Nel caso dovesse essere eletto, come pensa di gestire in concreto l’emergenza rifiuti a Giugliano?

Innanzitutto istituire un comitato tecnico- scientifico indipendente per il monitoraggio dell’inquinamento e della situazione ambientale attuale. Lo stress che la città di Giugliano ha subito in questi ultimi anni è al limite della sopportazione. Mi auguro di riuscire a mettere in campo tutti gli interventi possibili per diminuire la concentrazione di rifiuti in quest’area e riportare Giugliano all’interno di una dimensione accettabile. Quello che negli ultimi tempi è accaduto è veramente troppo per la nostra città.




L’attuale situazione ambientale crede sia il frutto di qualche scelta politica sbagliata? E il centrosinistra ha qualcosa da rimproverarsi in proposito?

Il centrosinistra ha scelto una strada ben precisa: confidare nel ciclo integrato dei rifiuti e vedere in questi una risorsa. Oggi il ciclo presenta delle carenza strutturali notevoli: manca il termovalorizzatore, il recettore finale di tutto il sistema, e gli impianti per la produzione del cdr funzionano malissimo in questo momento. E’ chiaro che il centrosinistra ha delle responsabilità da assumersi. Il progetto nella sua interezza era e resta tuttavia una scelta volta alla salvaguardia dell’ambiente.



C’è l’ombra del malaffare sulle elezioni?

Mi auguro sinceramente di no. Questa città è stata troppo spesso additata per le connivenze: ora ha la capacità e la possibilità di riscattarsi.



Qual è la prima cosa che farà, nel caso dovesse essere eletto? E quali obiettivi si prefigge di raggiungere nei primi cento giorni?

Non è così semplice parlare di risultati in pochi giorni, la pubblica amministrazione è veramente complessa. La prima cosa che farei riguarda di sicuro i bambini. Penso ad una ludoteca, ad uno spazio dove i piccoli possano iniziare a vedere un modo un po’ diverso da quello in cui vivono ogni giorno.



Cosa approva e cosa critica della precedente amministrazione Castaldo?

Non approvo nulla. Critico il completo abbandono delle attività culturali di questa città: una delle principali pecche è stata quella di non alimentare la crescita di alcune strutture che erano nate precedentemente all’esperienza politica del centrodestra. Fortunatamente la durata dell’ultima amministrazione è stata breve: si sono limitate in un certo senso i danni.



In che cosa pensa di essere più “adatto” rispetto agli altri candidati? Perché il cittadino dovrebbe votarLa?

Il cittadino dovrebbe scegliermi per l’esperienza maturata nell’ambito della pubblica amministrazione. E poi per la mia formazione, la mia preparazione ad affrontare il progetto politico che intendo attuare. Che è anche la capacità di pianificare il lavoro a 360 gradi: aspetti generali e particolari, ragioni economiche e sociali.



Che invito particolare ritiene utile rivolgere ai cittadini di Giugliano?

Ce ne sarebbe più di uno. Votare in piena serenità e partecipare alle attività pre-elettorali, interagire con i candidati e far emergere a fondo problematiche ed esigenze del vivere quotidiano.



Un messaggio per il suo principale avversario Sequino.

Chiedo di condurre una campagna elettorale che verti essenzialmente sui contenuti. Mi auguro che lo scontro avvenga sui temi che stanno a cuore alla città e che sia principalmente una battaglia di idee.






UMBERTO SEQUINO (CENTRODESTRA) «IO, IL CANDIDATO CHE PROVIENE DAL BASSO»


GIUGLIANO – (U. Fer.) Ragioniere, 50 anni, sposato con due figli: un maschio e una femmina. Umberto Sequino è il candidato sindaco per il centrodestra.



Come si è riusciti a raggiungere l’alleanza all’interno del Polo? E in più: come l’Udc è riuscito ad ottenere il candidato sindaco, vincendo la concorrenza di Forza Italia?

Sulla alleanza all’interno della CdL, le rispondo semplicemente che non c’è mai stata rottura. E’ ovvio che ogni singolo partito ha portato al tavolo una rosa di nomi rispettabilissimi. La “concorrenza” con Forza Italia la definirei scherzosamente una pur lecita trovata giornalistica, che rimane tale. L’Udc come An ed il Nuovo Psi ha tutte le carte in regola per giocarsi la partita; e poi, l’alternanza è vitale!.



E’ stato difficile ricompattare il centrodestra dopo l’esperienza Castaldo?

Il discorso non può essere incentrato solo ed esclusivamente sulla difficoltà o meno di ricompattare la coalizione nella corsa alla guida del governo cittadino.
L’ostacolo più arduo da superare in questo momento è un altro. Come più volte infatti ho dichiarato, i cittadini non si sono resi conto del perché si è arrivati ad un atto così grave come la sfiducia. Oggi è importante far capire alla gente che siamo capaci di governare.



Cosa L’ha spinta ad accettare la guida della coalizione?

Ho accettato la guida della coalizione innanzitutto perché tutti i partiti che sedevano al tavolo delle trattative si sono ritrovati sul mio nome. Poi ho vissuto l’entusiasmo di una candidatura che proveniva “dal basso”. Infine perché voglio dimostrare a tutti quelli che hanno definito incapace di governare questa coalizione, che non si può giudicare un lavoro di pochi mesi e dimenticare otto anni di guida della città da parte della sinistra.



La CdL attualmente è data in leggero svantaggio rispetto al centrosinistra. Come pensa di recuperare questo leggero sfavore? E inoltre: è facile riacquistare consensi dopo lo scioglimento anticipato del Consiglio guidato da una maggioranza di centrodestra?

Il solo svantaggio che posso notare, dati alla mano, è dovuto al fatto che loro corrono con ben otto simboli mentre noi solo con quattro. Loro hanno 182 candidati mentre noi ne abbiamo 97. Questa è pressappoco la stessa situazione verificatasi nel ’01, e allora, come spero oggi, ci andò decisamente bene. “Riconquistare” è un termine che non prediligo, preferisco “riconfermare”. Dal ’01 ad oggi niente purtroppo è cambiato. Siamo ancora la più grande pattumiera d’Italia grazie a Bassolino e compagni, che nel frattempo però ci hanno “ringraziato” collocando nella stessa area anche una piattaforma di stoccaggio.



Quali sono i punti più importanti del Suo programma elettorale?

Il mio programma si articola in sette punti imprescindibili su cui si fonderà tutto il nostro eventuale lavoro. Sono ambiente, trasporti e viabilità, riorganizzazione della macchina comunale, turismo, lavoro e rilancio dei settori produttivi, agricoltura, scuola, sport e tempo libero. Sull’ambiente avremo modo di approfondire nelle altre domande, così mi piacerebbe illustrarle qualche altro punto. Come mai nella “città delle mela annurca” non esiste un servizio di trasporto pari almeno a quello delle città di Crotone, Ragusa, o Tivoli?. Come mai i DS nell’ultima apparizione di partito, questo inverno, hanno scoperto che i marciapiedi sono stretti, che mancano le salite per gli handicappati, che è necessario riorganizzare la macchina comunale, e che è indispensabile il carabiniere di quartiere?. Tutto questo mi sembra paradossale. Non si può amministrare la città per otto anni e scoprire quando si è mandati a casa dall’elettorato di non aver fatto nulla.



Nel caso dovesse essere eletto, come pensa di gestire in concreto l’emergenza rifiuti a Giugliano?

Da sindaco farei tutto il possibile e forse anche di più. Costringerei la Fibe a far monitorare l’area da tecnici di fiducia del Comune.Costringerei le ASL a rendere pubblici i dati sull’incremento dei tumori . Inviterei i residenti a denunciare anonimamente chi deposita rifiuti in siti vietati, così come attraverso l’incremento della pianta organica dei Vigili Urbani, aumenterei i controlli nelle località a rischio.



L’attuale situazione ambientale crede sia il frutto di qualche scelta politica sbagliata? E il centrodestra ha qualcosa da rimproverarsi?

L’attuale situazione ambientale è esclusivamente il frutto di scelte politiche sbagliate. Il 29 ottobre del 1998 a Roma i sindaci di Marano, Aversa, Qualiano, Melito, Villaricca, Caivano, Giugliano e Parete, firmarono il famoso documento Ronchi – sindaci. L’atto prevedeva che laddove ci fosse stato uno solo tra i siti discarica, Cdr o termovalorizzatore, non ve ne potesse essere nessun altro. Ebbene a Giugliano, a cavallo tra la zona di “Tre ponti” , “Ponte riccio” e “Sette cainate”, noi abbiamo un impianto di produzione di cdr, innumerevoli discariche e dalla scorsa estate per gentile concessione del trio Paolucci, Vanoli, Facchi, anche una piattaforma di stoccaggio. Bisogna ricordare però che quella struttura fu posta sotto sequestro attraverso un’ordinanza del sindaco, e che tutti i consiglieri ne bloccarono i lavori. Naturalmente dalla Regione prontamente reagirono attraverso un atto del commissariato di Governo, che autorizzò la messa in opera dei lavori e l’utilizzo della piattaforma che accoglie migliaia di ecoballe.



Qual è la prima cosa che farà, qualora dovesse essere eletto? E quali obiettivi si prefigge di raggiungere nei primi tre mesi?

Sicuramente capire perché, dopo il ’92 e le vicende di tangentopoli, la fascia costiera è stata letteralmente abbandonata. Perché i progetti di bonifica del Lago Patria sono stati trascurati, perché la circumlago non è mai stata ripristinata e ripensata. Che fine ha fatto il progetto del porto turistico. Perché lo stadio è stato messo in funzione quando ancora non si erano conclusi i lavori mentre il palazzetto dello sport inaugurato in campagna elettorale è stato abbandonato dopo l’incontro di boxe. Difficilmente riusciremo a fare cose di questo tipo in tre mesi. Ma di sicuro ci riusciremo in cinque anni.



Cosa approva e cosa critica della precedente amministrazione Castaldo, di cui Lei era Presidente del Consiglio?

Probabilmente che molte più decisioni sarebbero dovute passare attraverso il consiglio comunale.



In che cosa pensa sia migliore il suo programma elettorale? Perché il cittadino dovrebbe votarLa?

Non conosco il programma elettorale del centrosinistra, anche perché in otto anni non ho avuto modo di capire verso cosa muovesse, quali erano le priorità e cosa si volesse dare alla città attraverso alcune scelte. Sa, io non ho fatto il “cursus honorum” , vengo dal basso. Ho lavorato per anni a Casavatore da operaio specializzato. Oggi faccio il ragioniere e giornalmente mi imbatto nei problemi dei commercianti, come dei pensionati e delle famiglie che si lamentano delle tasse universitarie. Non rappresento oligarchie familiari né rivendico primazie politiche. Potrebbero votarmi perché sono sempre stato Umberto. Come tanti.



Quali criteri avete utilizzato nella scelta della vostra squadra?

Abbiamo liste giovani, nessun candidato eletto alle scorse amministrative che ha corso nell’altro schieramento, sei consiglieri uscenti che hanno meno di quaranta anni, ed uno solo classe ’62 eletto gia due volte. Insomma, possiamo dire che rappresentiamo il nuovo che avanza. Non penso che dall’altro lato possano dire altrettanto.



C’è un invito che vuole rivolgere ai cittadini di Giugliano?

Quello di votare in piena serenità. Noi abbiamo in mente le grandi opere che mancano alla nostra città o che sono state fatte e mai completate. Solo quando offriremo garanzie di sistemazione e sviluppo potremo atteggiarci a terza città della Campania.



Un messaggio per il suo principale avversario Tagliatatela.

In bocca al lupo Francè





CESARE BASILE (lista civica Giugliano Lido): «LA NOSTRA FORZA E’ IL CONTATTO CON LA GENTE»


GIUGLIANO (U.F.) – Imprenditore, sposato con quattro figli. E’ il candidato sindaco della lista Giugliano Lido.



Cosa l’ha spinta a scendere in campo con una lista civica?

Le ragioni che ci hanno spinto, tre anni fa, a dare vita a Giugliano Lido, lista che alle scorse amministrative fu premiata al punto da risultare il secondo partito nel litorale e il quinto su tutto il territorio giuglianese: un buon governo per la tutela e il rilancio del litorale, e, quindi, di tutto il comune di Giugliano.



Come intendete dare visibilità al vostro gruppo?

Il nostro punto di forza è il contatto con il territorio e, di conseguenza con la gente. Non abbiamo apparati burocratici, noi.



Quali sono i punti più importanti del vostro programma elettorale?

Il territorio giuglianese è esteso quanto quello di Napoli ed è abitati da centomila abitanti: per governarlo occorre un decentramento “forte” che sappia spostare risorse e deleghe dal centro alla periferia. Giugliano ha, come risorsa più importante il suo litorale: solo con un impegno preciso si può trasformare in una miniera a cielo aperto, come lo è stato per la costiera romagnola. Infine, occorre una politica che affronti le emergenze territoriali campane, come l’emergenza rifiuti, tenendo presente tutto il territorio: Giugliano non può essere lo sversatoio di tutta la Regione.



Quali criteri avete utilizzato nella scelta della vostra squadra?

Quello della rappresentatività reale, del contatto con la gente, dell’esperienza delle lotte che finora abbiamo condotto per il litorale e per il territorio…



Perché il cittadino dovrebbe votarLa?

Perché Giugliano si trova nella fortunata situazione di chi ha sperimentato sia il centrosinistra che il centrodestra, e, quindi, ha la possibilità di dare, finalmente, un voto diverso



Nel caso dovesse essere eletto, qual è la prima cosa che farebbe?

Ridiscutere l’intera questione rifiuti a livello regionale, dare autonomia e deleghe forti alle circoscrizioni, fare un programma di sviluppo economico e produttivo del territorio e del litorale per creare migliaia di posti di lavoro, ma davvero.



Quali proposte avete per l’emergenza rifiuti a Giugliano?

A differenza di altri, le nostre proposte le abbiamo presentate pubblicamente più di anno fa e sono contenute in un articolato documento che contiene le possibili soluzioni al problema, rispettose dell’ambiente e dello sviluppo.



Un invito ai cittadini di Giugliano

Votare come si è votato sempre, non può che produrre gli effetti di sempre. Ora, con il vostro voto, dalla prima città non capoluogo della Campania, può partire la svolta decisiva alla politica giuglianese ed un segnale forte al Palazzo.






RAFFAELE BRUNO (MSI) : «SIAMO L’UNICA FORZA NON COMPROMESSA»





GIUGLIANO (Ugo Ferrero)
– Giornalista, 47 anni. Raffaele Bruno è il candidato sindaco per la Fiamma Tricolore, di cui è capo dipartimento per le politiche del Mezzogiorno




Come mai avete deciso di correre da soli senza la Casa delle Libertà?

C’è stato una sorta di approccio iniziale con il Polo. Poi la coalizione si è a tal punto fratturata, che abbiamo deciso di lasciar perdere. La mia candidatura è stata fortemente sostenuta direttamente dal presidente del partito Pino Rauti. Riteniamo che Giugliano rappresenti in assoluto l’abbandono e il degrado di quelle sterminate periferie della provincia napoletana lasciate a se stesse. E’ su questa difficile realtà che vogliamo scommettere.



Quali sono le priorità del vostro programma elettorale?

La questione discariche, innanzitutto. Giugliano subisce da anni violenze ambientali di proporzioni inimmaginabili. Questo paesone alla periferia nord di Napoli non conosceva fino a qualche tempo fa malattie e tumori: in vent’anni i tassi sono aumentati vertiginosamente. E’ allora necessario chiedere l’apertura di un’inchiesta per appurare le innegabili responsabilità: questo è uno dei temi cardini. Chiediamo poi un Piano Regolatore definitivo, che metta finalmente ordine in materia edilizia e sia un freno agli abusi scatenati. Proponiamo inoltre il riscatto delle case popolari attraverso un muto ventennale. Tutti proprietari, non tutti proletari: è il nostro slogan. Sarebbe poi una grossa conquista riuscire ad istituire un salario minimo di inserimento sociale ai giovani che compiono i 18 anni.



Quali interventi attuerebbe per l’emergenza rifiuti?

Farei innanzitutto una bonifica del territorio. Interverrei poi con mano ferma per scongiurare altri affari illeciti e saccheggi infamanti della zona. Particolare attenzione richiederebbe poi la vigilanza sui fondi già stanziati per il recupero ambientale.



Perché i cittadini di Giugliano dovrebbero votare Fiamma Tricolore?

Perché rappresenta l’unica forza politica non compromessa, perché abbiamo un programma chiaro e definito, perché ci interessa davvero il riscatto di questa città e perché possiamo rompere la cappa di clientelismo che da anni regna in queste terre di nessuno. Chiediamo un confronto diretto con le altre forze politiche per dimostrare le nostre capacità: è questo un appello che facciamo a tutti.



Un invito ai cittadini.

Ai cittadini di Giugliano chiedo di non farsi ingannare ancora una volta. Quando i soliti noti verranno a chiedere consensi porta a porta in cambio del posto di lavoro al cimitero o altro, dicano pure di sì. Gliela facciano pagare però nell’urna elettorale e mettano la croce sull’unico simbolo di riscatto e di speranza civile: la fiamma.

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