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giovedì, Maggio 9, 2024
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Trasportavano la droga facendola diventare simile a pelle

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BLITZ A LICOLA DI POLIZIA E FINANZIERI. TROVATO UN GIUBBINO ALLA COCAINA. TRE ARRESTI



Dopo il viaggio dalla Colombia, con un procedimento chimico diventava di nuovo polvere



Un vasto traffico di stupefacenti tra l’Italia e la Colombia è stato stroncato dagli agenti della sezione narcotici della squadra mobile della questura di Napoli e dagli uomini del Goa della Guardia di Finanza. Il brillante blitz a Licola, dove le forze dell’ordine hanno sequestrato un chilogrammo di cocaina purissima, smantellando così una raffineria e arrestato tre persone, tra cui un cittadino colombiano. Lo stupefacente arrivava in Italia dopo essere stato trasformato, attraverso alcuni processi chimici, in tessuto simile alla pelle. In altre occasioni, la cocaina sarebbe stata anche intrisa ai tessuti.
Gli investigatori erano da tempo sulle tracce della banda di trafficanti di cocaina. Non erano, però, ancora riusciti ad individuare il nascondiglio della droga, il sistema col quale veniva introdotta in Italia e quindi trasferita da un posto all’altro.
A seguito dell’irruzione, polizia e fiamme gialle hanno scoperto che la droga circolava tranquillamente, «indossata» da trafficanti. Al momento dell’irruzione, gli agenti della mobile e gli uomini del Goa hanno, infatti, rinvenuto un giubbino di pelle che richiamava l’attenzione dei cani antidroga. In realtà non di pelle si trattava, ma di cocaina, resa simile alla pelle grazie ad una serie di trattamenti chimici. Per riportarla alla sua consistenza originaria, era necessario immergere il tessuto in alcuni litri di benzina e questo tornava ad essere polvere. Gli investigatori ritengono che con questo sistema sia stata introdotta in Italia una notevole quantità di cocaina, si sospetta dai trenta ai cento chili all’anno.
Il traffico era gestito da tre persone, uno dei quali è un cittadino colombiano. Per tutti e tre sono scattate le manette. Si tratta di Enrico Romano, di 34 anni; Angelo Severa, di 32 anni; e George Enrique Stemberg Chanaga, di 51 anni.
Nel corso dell’operazione, gli investigatori hanno sequestrato tutta l’attrezzatura usata dalla banda per la trasformazione della cocaina. Al momento dell’irruzione, hanno anche trovato un giubbino immerso nella benzina e quasi completamente sciolto. La raffineria si trovava in una stanza dell’abitazione a Licola del Romano. In un’altra abitazione, sita a Napoli, sempre nella disponibilità del Romano, in una cassaforte nascosta dietro una mattonella del bagno, è stata rinvenuta e sequestrata una pistola semiautomatica calibro 45 con matricola abrasa, dieci cartucce ed un bilancino di precisione. La cocaina sequestrata ha un valore di circa seicentomila euro, una volta tagliata ed immessa sul mercato avrebbe reso alla banda fino a quattro milioni di euro. Il blitz non ferma le indagini: le forze dell’ordine stanno ora cercando di disegnare la rete di complici e spacciatori di cui la gang si serviva.




ANTONIO POZIELLO – IL MATTINO 12 GIUGNO 2003

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