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lunedì, Maggio 13, 2024
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MAXITAMPONAMENTO SULL’A3, MUORE UN GIUGLIANESE DOC

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Giovanbattista Pennacchio, 61 anni di Giugliano, da tutti conosciuto come «Mezzone», era il capo della paranza e apparteneva alla storica famiglia della zona del «Selcione», che da diverse generazioni tramanda l’usanza dell’allestimento dei carri allegorici. Il 61enne è stato travolto da un auto mentre cercava di bloccare il traffico dopo un incidente avvenuto per un pneumatico abbandonato sull’asfalto.
Un tragico incidente accaduto nella notte tra mercoledì e giovedì sulla A3, nel cosentino, tra gli svincoli di Montalto Uffugo e Torano Castello, sulla corsia nord. Sedici i veicoli coinvolti, tra cui un autocarro con rimorchio guidato da Pennacchio. 11 i feriti e 2 le persone decedute. Oltre al 54enne di Giugliano, ha perso la vita anche un avvocato, Antonio Stella, cinquantenne di Roggiano Gravina (CS).
L’autostrada, è stata chiusa per diverse ore in direzione nord. La Polizia Stradale sta cercando di capire la complicata dinamica dei fatti. Sul posto, al momento dell’incidente, pioveva a dirotto, cosa che ha anche reso piu’ difficili i soccorsi. Secondo le prime ricostruzioni degli agenti della polstrada, l’autista dell’automobile a bordo della quale viaggiava Stella, si e’ accordo all’improvviso della presenza di un pneumatico sulla strada ed ha tentato di evitarlo. L’automobile pero’, probabilmente a causa della pioggia, e’ sbandata finendo fuori strada, mentre Stella e’ stato sbalzato fuori dal mezzo finendo sull’asfalto. Nel frattempo e’ sopraggiunto un camion a bordo del quale viaggiava Pennacchio. L’uomo e’ sceso dal mezzo per cercare di fermare i mezzi che sopraggiungevano ma nell’oscurita’ e’ stato travolto da un’automobile ed e’ morto all’istante.

La tradizione della famiglia «Mezzone». Giovanbattista Pennacchio era il capo della paranza. Da anni allestiva il carro per poi fare il giro religioso. Il lunedì di Pasqua, giornata che iniziava alle sei con partenza dal ‘Selcione’ (zona così denominata per la presenza di una grande pietra lavica poggiata su di un apposito piedistallo lungo la strada), per giungere al santuario della Madonna dell’Arco, a cui Giovanni era devoto. Sempre secondo la tradizione dopo il santuario, il carro con nacchere, tammorre e ‘siscarielli’, andava a festeggiare a Parete, in occasione della festa del luogo. Il giorno dopo, la partenza per il lago Patria dove per tutta la giornata le paranze, in particolare quella dei “Mezzone”, dava spettacolo e folcrore nella tradizione della terra giuglianese.

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