Tonia Limatola Giugliano. Riaprono da oggi gli spazi dell’ex villa bunker per i campi scuola destinati a cinquanta bambini del territorio. Dopo mesi di braccio di ferro con l’amministrazione comunale di Giugliano e a distanza di due anni dal taglio del nastro della struttura confiscata alla camorra, è stato completato l’iter burocratico che aveva bloccato, in un «pasticciaccio» di documentazioni e autorizzazioni non concesse, le attività del centro destinato al recupero dei disabili lievi. La vicenda si sblocca nonostante le aspre polemiche legate alla delibera comunale con cui si chiede la riassegnazione del complesso immobiliare in contrasto con le scelte del Consorzio Sole, ente che – sotto la supervisione della Prefettura – gestisce i beni confiscati in diversi comuni della provincia di Napoli. È soddisfatto il presidente della Fondazione Marotta, a cui sono affidate le attività. «Abbiamo aspettato a lungo – dice il presidente Giovanni Del Rio, preside della facoltà di Medicina della seconda università di Napoli – ma ora siamo pronti a dimostrare che il centro può funzionare bene e che rappresenta una risorsa per il territorio». Non sembra invece di questo avviso l’amministrazione di centrodestra, guidata dal sindaco Giovanni Pianese, che a marzo scorso aveva varato una proposta di giunta, poi votata il mese scorso in Consiglio comunale, tra le polemiche dell’opposizione, per sottrarre gli immobili alla gestione del Consorzio Sole. L’obiettivo: decidere in autonomia come utilizzare il complesso immobiliare di 36 mila metri quadrati che venne confiscato sulla Circumvallazione esterna alla fine degli anni ’90 all’ex boss Francesco Rea, e che in seguito venne intitolato ad Antonio Ammaturo, il capo della Mobile di Napoli ucciso il 15 luglio dell’82 insieme all’agente Pasquale Paola dalle Brigate Rosse. Ora la struttura ospita la caserma della Guardia di Finanza e un centro polifunzionale che ospita palestra, piscina, corsi di formazione, laboratori, sala conferenze. Con l’avvio del campo scuola e con la ripresa delle attività per i disabili, non si blocca l’iter avviato con il voto della proposta di giunta. Il destino resta incerto, dunque. Nel frattempo, restanno appesi tanti progetti. Nel parco Ammaturo si aspettava il Tribunale, si resta in attesa dei fondi per l’Università e si discute anche della sede della direzione generale dell’Asl. Si dovranno verificare a questo punto anche l’intesa con l’università Parthenope per un corso di laurea in Scienze Motorie e il progetto per due specializzazioni della Seconda Università per terapista occupazionale ed educatore sanitario. Ipotesi che potrebbero trovare nel Pon una parte dei fondi per la ristrutturazione dei locali.
Il Mattino il 14/06/10
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