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martedì, Giugno 25, 2024
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ercolano, nuovo agguato della camorra

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ERCOLANO – La camorra non dà tregua, si spara ancora. È di ieri sera, alle 21, l’ennesimo agguato dei killer a Ercolano. Colpi di pistola sono stati esplosi, da una moto in corsa, contro Vincenzo Suarino, 56 anni, incensurato e fratello di Natale, già esponente di spicco della cosca degli Ascione. Soltanto per una fortunata circostanza, l’obiettivo del sicario è sfuggito alla morte. È accaduto in zona San Vito, alle pendici del Vesuvio. Uno dei proiettili ha colpito Suarino in maniera non grave, a una spalla. Il ferito è stato trasportato all’ospedale Maresca di Torre del Greco. I sanitari lo hanno giudicato guaribile in dieci giorni.
Nella mattinata di ieri si è tenuto il convegno sulla sicurezza organizzato dalla Cgil. Un incontro dai toni convulsi, poche ore dopo il ferimento di Aniello Estilio e della moglie incinta e l’arresto-lampo del killer. Si sono intrecciate le lacrime di un sindaco che «vive» l’allarme sociale provocato dai clan; la soddisfazione del questore per l’operazione portata subito a termine; la decisione di firmare in diecimila per chiedere a Ciampi pace e sicurezza. E se il sindaco Luisa Bossa non riesce a trattenere il pianto e racconta la sua disperazione, le difficoltà a intervenire in maniera efficace per dare pace e sicurezza ai suoi concittadini, Pasquale Incoronato, il parroco della chiesa di Santa Maria del Pilar, assieme agli altri nove parroci del paese tenta la riscossa. I protagonisti della nuova stagione di Ercolano, cresciuta per una miracolosa reazione alle violenze degli ultimi mesi, si sono incontrati ieri mattina a Villa Campolieto per partecipare a un convegno della Cgil che, organizzato da tempo, ha anche visto la partecipazione di molti sindacalisti e del segretario nazionale della Cgil Paolo Nerozzi. E i loro umori disegnano, in qualche modo, gli umori di chi ogni giorno conquista la vita destreggiandosi tra gli spacciatori e le prostitute che i clan piazzano in tutti gli angoli, lottando per mandare a scuola i figli e toglierli così dalle strade, per trovare una «fatica», un lavoro onesto in un posto maledetto dove si guadagna molto più facilmente agli ordini dei boss. Dalla chiesa di don Pasquale Incoronato ci si affaccia su palazzo Sorge, la roccaforte degli Ascione, che domina corso Resina. Ma questa, per il sacerdote, non è certo una buona ragione per non battersi. E così è già partita la raccolta di diecimila firme per la petizione da inviare a Ciampi. Nei prossimi giorni, annuncia don Pasquale, saranno organizzati punti di raccolta nelle strade. E partiranno progetti per la legalità nelle scuole: «Ho chiesto un’ora di volontariato ai nostri giovani per lavorare nelle strade. Già se ne sono prenotati cinquanta. Ce la faremo».
Per il questore Franco Malvano è una novità che nella faida di camorra in atto a Ercolano si sia inserito un killer che viene da fuori. «Abbiamo lavorato tutta la notte, eseguito perquisizioni e valutato circostanze – dice il questore – questo arresto è importantissimo, Massaro è un elemento di primo piano della camorra di S. Felice a Cancello, figlio di un boss, che è stato bloccato con due pistole calibro 9. I risultati della nostra presenza sul territorio e della professionalità dei nostri uomini che lo hanno bloccato senza usare le armi si cominciano comunque a vedere».



DANIELA DE CRESCENZO – IL MATTINO 15 OTTOBRE 2003

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